Riassunto analitico
INTRODUZIONE: Il tumore del polmone è la seconda neoplasia per incidenza nella popolazione generale, ed il tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) ne rappresenta l’istologia più comune. Per scegliere la miglior strategia terapeutica, soprattutto nella malattia localmente avanzata, è richiesta la valutazione dell’equipe multidisciplinare composta dalle diverse figure specialistiche coinvolte nell’iter di diagnosi e cura dei pazienti. Lo stadio localmente avanzato con interessamento linfonodale N2, rappresenta ad oggi una delle situazioni cliniche più sfidanti dal punto di vista terapeutico, poiché l’approccio a questo stadio di patologia può comprendere sia un trattamento multimodale chirurgico associato a trattamenti (neo)adiuvanti, sia un trattamento chemio-radio-immunoterapico ad intento radicale. Sebbene siano diversi gli studi che hanno analizzato gli outcomes dei pazienti affetti da questa patologia, non esiste ad oggi uno standard univoco di trattamento e manca un confronto diretto tra i diversi approcci. SCOPO: Questo studio ha lo scopo di valutare gli outcomes dei pazienti con NSCLC stadio III N2 (mono o multistazione) trattati dall’equipe multidisciplinare PDTA polmone di Modena con approccio chirurgico o chemio-radioterapico per valutare una casistica real-world anche in relazione alle evidenze di letteratura disponibili. METODI: Abbiamo condotto uno studio monocentrico, osservazionale e retrospettivo in cui sono stati raccolti i dati dei pazienti affetti da NSCLC in stadio III con interessamento linfonodale N2, con diagnosi nel periodo compreso tra Gennaio 2018 e Settembre 2023. Per ogni paziente sono stati raccolti i dati anamnestici, i dati relativi alla stadiazione e alle caratteristiche istologiche e molecolari della patologia oncologica alla diagnosi e le informazioni relative a i trattamenti praticati. Per le analisi di sopravvivenza sono state considerate la progression-free survival (PFS) e la overall survival (OS) calcolate secondo il metodo Kaplan-Meier. RISULTATI: Sono stati inclusi nello studio 46 pazienti consecutivi, 32 maschi e 14 femmine. L’età mediana alla nascita era 69 anni. La maggioranza dei pazienti era fumatore. Trentadue pazienti sono stati trattati con chemio-radioterapia (+/- durvalumab di consolidamento) e 14 pazienti sono stati sottoposti a chirurgia con trattamento sistemico (neo)adiuvante. La maggior parte dei pazienti operati (10) è stato sottoposto ad intervento di lobectomia con linfoadenectomia ilo-mediastica, e tutti i pazienti hanno ricevuto chemioterapia adiuvante (2-4 cicli). Solo tre pazienti hanno ricevuto trattamento adiuvante con atezolizumab o osimertinib. Tra i 32 pazienti sottoposti a trattamento chemio-radioterapico, 20 hanno ricevuto immunoterapia di consolidamento con durvalumab. Otto pazienti hanno concluso l’anno di trattamento, mentre in 10 casi il trattamento immunoterapico è stato interrotto precocemente (per progressione, tossicità o decisione clinica); in due casi il trattamento è ancora in corso. Dopo un follow-up mediano di 28.6 mesi, la OS mediana non è stata raggiunta dal gruppo sottoposto a chirurgia e trattamenti (neo)adiuvanti. Mentre la OS è apparsa significativamente (p=0.04) incrementata, a 46.9 mesi nel gruppo di pazienti trattati con chemio-radioterapia (+/- immunoterapia), sebbene 20 nel sottogruppo dei pazienti trattati con chemio-radioterapia ed immunoterapia di consolidamento, la OS mediana risulta non sia ancora stata raggiunta. CONCLUSIONI: Da questa casistica di pratica clinica emerge l’importanza del ruolo del gruppo multidisciplinare nella gestione dei pazienti affetti da NSCLC localmente avanzato. Le prolungate sopravvivenze osservate in entrambi i gruppi di trattamento sono incoraggianti, anche se sarà importante avere un follow-up più prolungato ed un campione più ampio per una valutazione più accurata degli outcomes dei pazienti a lungo termine.
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