Riassunto analitico
Le meningiti fanno parte di una categoria di malattie definite batteriche invasive (Mib). La meningite è un infiammazione delle membrane, dette meningi, che avvolgono il cervello e il midollo spinale. In base alla causa la meningite può essere batterica o virale. La forma batterica è quella più rara ed è quella più pericolosa, con conseguenze spesso fatali. Neisseria meningitidis, Streptococcus pneumoniae ed Haemophilus influenzae rappresentano gli agenti eziologici che più frequentemente causano meningite, i cui sintomi sono febbre, convulsioni, rigidità nucale, mal di testa ed alterazione della coscienza. Nel 2012 sono stati riportati a livello europeo 3.467 casi di malattia meningococcica invasiva, 20.785 casi di malattia invasiva da Streptococcus pneumoniae e 2.545 casi di malattia invasiva da Haemophilus influenzae. Nel 2014 in Italia sono stati segnalati 952 casi di malattia invasiva da Streptococcus pneumoniae, 163 da Neisseria meningitidis e 105 da Haemophilus influenzae. In Emilia Romagna, nell’ultimo aggiornamento epidemiologico, si è evidenziato un aumento complessivo dei casi notificati, una riduzione dei casi attribuibili a meningococco e un aumento complessivo di malattie causate da pneumococco e da altri agenti patogeni. Dal 2000 al 2012 i casi notificati per meningite pneumococcica sono 737, quelli per meningite causata da emofilo 60, quelli per meningite meningococcica 232, quelli per meningite causata da altri microrganismi sono 465. Gli esami emato-chimici rappresentano la strategia da mettere subito in atto nella diagnosi delle meningiti batteriche acute. Fondamentali sono l’esecuzione di un’emocoltura e il prelievo di un campione di sangue in EDTA per l’esecuzione della polymerase chain reaction (PCR). E’ inoltre importante effettuare una puntura lombare per estrarre il liquido cerebrospinale ed esaminarlo. Il trattamento con antibiotici rappresenta la terapia iniziale. In Italia contro l’emofilo di tipo b è disponibile un vaccino inattivato e coniugato da somministrare nel primo anno di vita. Contro lo pneumococco sono disponibili il vaccino coniugato 13-valente e il vaccino 23-valente polisaccaridico. In Italia esistono vari tipi di vaccino antimeningococcico che possono essere utilizzati nei bambini: il vaccino coniugato contro il sierotipo C (MenC), che si può somministrare a partire dal terzo mese di vita e protegge solo dal sierotipo C, il vaccino coniugato tetravalente (Mcv4), disponibile da poco tempo, e protegge dai sierotipi A, C, W135 e Y ed infine il vaccino contro il meningococco di tipo B che è in commercio dal 2014. I vaccini attualmente disponibili per la prevenzione delle malattie infettive sono estremamente sicuri in quanto vengono rigorosamente sperimentati prima di essere messi in commercio. Come tutti i medicinali, anche i vaccini, tuttavia, possono dar luogo a reazioni avverse generalmente lievi, e solo molto raramente gravi. I rischi, comunque modesti, legati all’uso dei vaccini devono sempre essere confrontati con i loro benefici. I vaccini consentono di prevenire migliaia di casi di malattia e di conseguenza anche le complicanze e le morti ad essa legate. Se non si ha più la cosiddetta `immunità di gregge´ aumenta il rischio che bambini non vaccinati si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, e che malattie per anni cancellate non siano riconosciute e trattate in tempo. Il calo delle coperture vaccinali è oggi responsabile della riapparizione di malattie che potevano già essere debellate. Il web purtroppo sta diventando anche un luogo dove possono circolare false notizie. Troppi genitori a causa della disinformazione scelgono di non vaccinare i loro figli mettendo a rischio la comunità in cui vivono.
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