Riassunto analitico
BACKGROUND: Come riportato dall’International League Against Epilepsy, lo stato epilettico (SE) può essere concepito come una condizione risultante sia dal fallimento dei meccanismi responsabili della terminazione delle crisi, sia dall’attivazione di meccanismi che conducono alla comparsa di crisi abnormemente prolungate nel tempo. Tale condizione può condurre a severe conseguenze a lungo termine, tra cui a morte delle cellule nervose e l’alterazione delle reti neuronali. Ad oggi, lo SE continua a rappresentare un’emergenza neurologica, caratterizzata da un’importante mortalità e morbidità. Tra i principali determinanti prognostici, l’eziologia è riconosciuta come il più importante per l’outcome a breve termine, mentre non è ancora definito il suo potenziale impatto sulle complicanze alle quali i pazienti con SE possono andare incontro in seguito alla risoluzione dell’evento acuto, tra i quali, ad esempio, il rischio di presentare un recidiva di SE oppure di sviluppare un’epilessia post-SE (PSEE). SCOPO DELLO STUDIO: Lo studio ha come obiettivo la valutazione dell’outcome a lungo termine, in una popolazione di pazienti in età adulta con nuova diagnosi di SE, con focus in particolare sui casi ad eziologia sintomatica acuta. MATERIALI E METODI: Lo studio è basato su una raccolta prospettica di tutti i pazienti in età adulta (≥ 14 anni) ricoverati presso l’Ospedale Civile di Baggiovara nell’arco temporale compreso tra Settembre 2013 e Dicembre 2023. Una precedente diagnosi epilessia, l’aver avuto un pregresso SE oppure uno SE legato ad una condizione di anossia cerebrale hanno rappresentato criteri d’esclusione dallo studio. Le variabili cliniche e demografiche raccolte per ciascun episodio sono state quindi sottoposte ad un’analisi retrospettiva. L’inquadramento eziologico dei casi di SE è stata effettuata secondo la classificazione ILAE. I casi ad eziologia sintomatica acuta sono stati ulteriormente suddivisi tra: (1) patologie primitive del sistema nervoso centrale, (2) cause sistemiche e (3) tossiche/iatrogene. Il principale outcome indagato a lungo termine è stato il rischio d’insorgenza di crisi epilettiche non provocate, che è stato valutato mediante l’esecuzione di un’analisi di sopravvivenza. RISULTATI: Sono stati osservati 456 casi di SE che hanno soddisfatto i criteri di inclusione/esclusione. Dal punto di vista eziologico, 251 episodi (55%) sono stati attribuiti a cause sintomatiche acute, tra cui 152 (61%) patologie primarie del SNC, 69 (27%) cause sistemiche e 30 (12%) tossiche/iatrogene. La mortalità a 30 giorni si è attestata sul 31% dei casi (141/456), nella maggior parte rappresentata da eventi sintomatici acuti (99/141; 70%). Tra i pazienti con un follow-up superiore a 30 giorni (n=313), sono stati riscontrati 63 soggetti con crisi epilettiche remote (20%). Complessivamente, la probabilità cumulativa di libertà da crisi è risultata essere maggiore nei pazienti con SE ad eziologia sintomatica acuta (79%), rispetto alle restanti categorie eziologiche (remota [67%], progressiva [48%] e criptogenetica [47%]) (p=0.032). Tra i casi ad eziologia sintomatica acuta, la probabilità di libertà da crisi è stata del 74%, 92% e 82% rispettivamente in caso di patologie primarie del SNC, sistemiche oppure tossiche/iatrogene (p=0.41). CONCLUSIONI: Nella coorte di pazienti oggetto di studio, il rischio di ricorrenza di crisi epilettiche in seguito ad uno SE di nuova diagnosi è stato complessivamente moderato. Dati preliminari suggeriscono come il rischio sia minore in caso di eziologie sintomatiche acute, in particolare in caso di assenza di una sottostante patologia primaria del SNC.
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