Riassunto analitico
Introduzione Gli antagonisti del recettore AT1 dell'angiotensina II (ARB), comunemente noti come sartani, sono una classe di farmaci indicati principalmente per il trattamento dell’ipertensione e dello scompenso cardiaco, ma hanno un ruolo sempre più importante anche nella prevenzione della progressione della nefropatia diabetica. Agiscono bloccando l'azione dell'angiotensina II sul recettore AT1, componente del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS). L'angiotensina II è un potente vasocostrittore che, soprattutto per via del suo legame con il recettore AT1, contribuisce all'aumento della pressione arteriosa e alla secrezione di aldosterone, un ormone che provoca la ritenzione di sodio e acqua. Inoltre, promuove l'infiammazione vascolare e l'aterosclerosi, inducendo, tramite il suo potere ossidante, disfunzione endoteliale e rimodellamento sia vascolare che tissutale. Bloccando il recettore AT1, i sartani impediscono questi effetti. Sono caratterizzati infatti da un'elevata affinità per AT1R e da una lenta dissociazione da questo, esercitando un'azione competitiva che impedisce all'angiotensina II di legarsi e svolgere le sue azioni biologiche. Anche elevate concentrazioni del ligando endogeno, l’angiotensina II, non sono in grado di spostare le molecole del farmaco dal recettore, per questo si parla di “antagonismo insormontabile”. Obiettivo dello studio Questo studio mira a confrontare le caratteristiche cliniche, le patologie e l'andamento dei pazienti geriatrici in terapia con sartani rispetto a quelli non trattati con questa classe di farmaci, per identificare eventuali differenze e analizzarne gli effetti. Materiali e metodi Sono stati analizzati 1543 pazienti, di cui 237 (15,4%) in terapia con ARB. I dati sono stati raccolti nell’ambulatorio di Cardiogeriatria del Nuovo Ospedale Civile di Baggiovara (OCSAE), raccolti durante visite cardiogeriatriche. Risultati Nel gruppo di pazienti in terapia con sartani in generale si osserva un elevata prevalenza delle patologie per cui vi è indicazione all’utilizzo di questo medicinale, quindi ipertensione, scompenso cardiaco, principalmente nelle classi NYHA II e III, e diabete di tipo 2. Dall'analisi della sintomatologia è emersa una significativa riduzione di diversi sintomi di scompenso cardiaco, confermata anche dalla diminuzione dell'uso di alcune classi di farmaci nei pazienti che fanno uso di sartani, come i nitroderivati. Questa evidenza è ulteriormente supportata dall'analisi dei parametri vitali, che mostra una riduzione significativa della frequenza respiratoria e della pressione diastolica. Conclusione I sartani hanno dimostrato un significativo impatto terapeutico nei pazienti analizzati, agendo sia sul sistema cardiovascolare che sulla funzionalità renale, con un basso profilo di rischio nei pazienti geriatrici.
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