Riassunto analitico
Il Papillomavirus umano (HPV) è il più frequente virus a trasmissione sessuale. Si tratta di un virus a DNA epiteliotropo. I genotipi di HPV sono classificati in: genotipi a basso rischio cancerogeno (LR-HPV) e genotipi ad alto rischio (HR-HPV) per displasie fino all’insorgenza di neoplasie. I genotipi di LR-HPV sono responsabili di lesioni benigne a basso rischio di trasformazione maligna, come verruche e condilomi genitali, mentre i genotipi di HR-HPV sono possono portare all’insorgenza di neoplasie quali per esempio tumore del collo dell’utero, all’ano, al pene, alla cavità orale e all’orofaringe. Recenti studi stimano che più del 70% degli uomini e delle donne sessualmente attivi siano contaminati da HPV nel corso della loro vita. Il rischio d’infezione da HPV è nullo in assenza di rapporti sessuali, ma cresce rapidamente con l'aumentare della promiscuità sessuale e del numero di partner sessuali, con uno scarso utilizzo del condom e la diminuzione dell’età dei primi rapporti sessuali tra i giovani. Anche la tossicodipendenza, la sieropositività per HIV e l’immunosoppressione rappresentano importanti fattori di rischio. Nessuna terapia ha dimostrato di essere in grado di eradicare l’HPV; l’infezione da HPV persiste nel corso della vita del paziente in uno stato di latenza nella cute perilesionale e diventa contagiosa ad intermittenza; I condilomi genitali infatti recidivano anche dopo un’appropriata terapia in un’alta percentuale di pazienti. Gli obiettivi della terapia contro HPV sono infatti: la rimozione delle lesioni cliniche visibili, il sollievo dei sintomi e del disagio psichico e la prevenzione delle ricadute. Le terapie possono essere suddivise in: trattamenti ablativi e trattamenti immunomodulatori. La scelta del trattamento dipende dal quadro clinico. Nel 30% dei pazienti si ha una risoluzione spontanea dei condilomi entro un anno, quindi può anche non essere necessario nessun trattamento. La terapia farmacologica prevede per le lesioni genitali esterne e perianali di piccole dimensioni: la podofillotossina, un antivirale, in soluzione al 5% 2 volte al giorno per 3 giorni alla settimana per 4 settimane, controindicata in gravidanza e l’imiquimod, un farmaco immunomodulatore. Per condilomi di piccolissime dimensioni si può utilizzare la crioterapia con azoto liquido. Un’altra opzione terapeutica è invece l’acido Tricloroacetico 80-90% una volta a settimana per un massimo di 6 settimane. Il trattamento di scelta sui condilomi genitali è l’elettrocauterizzazione. Da molti anni è disponibile la vaccinazione, non obbligatoria, contro il virus HPV. La vaccinazione è raccomandata per tutti gli adolescenti tra gli 11 e 14 anni e prevede 2 dosi (0, 4-6 mesi) se avviene prima del 15° compleanno. In seguito, sono necessarie 3 dosi (0, 1-2, 4-6 mesi). Il vaccino anti-Papilloma virus viene iniettato nel deltoide in 3 dosi da 0,5ml a distanza rispettivamente di 2 e 6 mesi dalla prima somministrazione. Il vaccino contro l’HPV è prodotto dalla clonazione del gene per L1, la proteina capsidica maggiore, quella che ha i determinanti antigenici. Esistono 3 tipi di vaccini contro HPV. Il vaccino bivalente, il Cervarix, protegge contro i genotipi di HPV 16, 18 ovvero quelli maggiormente coinvolti nelle lesioni pre-cancerose e cancerose. Il vaccino quadrivalente, il Gardasil o il Silgard, è efficace contro i genotipi di HPV 6, 11, 16, 18 quindi sia quelli implicati nelle lesioni carcinomatose sia quelli responsabili di lesioni displastiche di alto grado e danni a carico dei genitali esterni (condilomi). Infine, esiste un vaccino nonavalente, il Gardasil-9, che protegge contro i genotipi di HPV 6, 11, 16, 18, 31, 33, 45, 52 e 58.
|