Riassunto analitico
Il presente lavoro di tesi nasce dal mio interesse specifico per la pedagogia speciale, oltre che per lo studio dei processi e delle dinamiche famigliari nell’insorgenza e nel trattamento delle principali criticità riscontrabili nei bambini con bisogni educativi speciali. L’inclusione scolastica e sociale dei bambini in condizione di svantaggio o con disabilità rappresenta un tema di particolare rilevanza in ambito educativo. Il primo capitolo si propone di approfondire il ruolo della famiglia come agenzia educativa che si è evoluta negli anni, modificando in modo significativo le sue caratteristiche, in merito alla funzione genitoriale ma anche alla sua composizione sociale. Una particolare enfasi è stata posta sull’impatto delle diverse tipologie di attaccamento dei bambini nei confronti dei loro caregiver di riferimento. Viene poi spiegato quanto le condizioni famigliari possano influire sulla iniqua distribuzione delle ricchezze innescando e rinforzando il ‘circolo dello svantaggio sociale’. Nel secondo capitolo si vuole mettere in evidenza il mutamento delle tipologie di famiglia negli ultimi decenni, anche in seguito all’aumento esponenziale delle separazioni e dei divorzi. Nello specifico, viene messo in risalto come questi cambiamenti non siano sinonimo di ‘anormalità’. Particolare enfasi è stata posta sulla situazione familiare interessata da disabilità, la quale mostra con frequenza una serie di fenomeni comportamentali, principalmente di natura reattiva, che esprimono la capacità della famiglia di fronteggiare la situazione critica. Il terzo capitolo è stato dedicato ai bambini con bisogni educativi speciali che per tale ragione necessitano di un’attenzione maggiore in ambito educativo. Viene poi analizzata la differenza tra i bambini caratterizzati da ipersensibilità (High Sensitivity), rispetto ai bambini con problematiche comportamentali certificabili, spiegando l’importanza di una corretta diagnosi per un intervento educativo più funzionale possibile: in questo modo, viene chiarita l’importanza del ruolo dell’adulto e dei servizi educativi nel mettere in atto un buon emotional scaffolding (sostegno emotivo). Il quarto capitolo si concentra sul ruolo del coordinatore pedagogico nei servizi educativi per l’infanzia e nei programmi di sostegno alla genitorialità: nello specifico, viene approfondito un programma che propone di costruire il circolo del vantaggio sociale e persegue la finalità di innovare le pratiche di intervento nei confronti delle famiglie cosiddette ‘negligenti’. Inoltre, viene esaminato il ruolo del coordinatore pedagogico e degli operatori dei servizi educativi nella fase di individuazione e certificazione della disabilità dei bambini. Infine l’ultimo capitolo, il quinto, viene presentato il lavoro di ricerca svolto durante l’esperienza di tirocinio formativo nel territorio di Casalgrande, indagine che ha avuto come principale scopo quello di rilevare quali metodologie e strumenti di lavoro siano stati adottati dai servizi educativi del territorio sopracitato riguardo alle modalità di inclusione dei bambini diversamente abili e con bisogni educativi speciali (BES), nel contesto di un’analisi delle dinamiche relazionali tra il personale educativo e le rispettive famiglie. La ricerca è stata svolta come ‘indagine sul campo’ nella scuola d’Infanzia U. Farri di Casalgrande.Tutto il personale educativo è stato intervistato attraverso un’intervista semi-strutturata. I soggetti intervistati sono stati undici: sette insegnanti di sezione, tre educatrici di sostegno e la coordinatrice pedagogica comunale.
|