Riassunto analitico
Allo scopo di migliorare la vivibilità dell’ambiente urbano, l’attenzione degli urbanisti si sta concentrando sulla problematica dell’ “isola di calore urbano” (Urban Heat Island – UHI). Col termine “isola di calore urbano” si fa riferimento al significativo incremento di temperatura dei centri urbani rispetto alle aree rurali limitrofe, utilizzate come riferimento. L’incremento di temperatura dell’area urbana può essere considerato come un effetto positivo durante il periodo invernale, mentre nel periodo estivo contribuisce ad incrementare la domanda di potenza elettrica già molto elevata. Dato che gli aspetti negativi dell’UHI prevalgono su quelli positivi, sono state messe a punto tecniche di mitigazione atte a contrastare il fenomeno. Una delle tecniche più efficaci è l’uso di coperture “cool roofs” (tetti freddi), cioè di rivestimenti caratterizzati da elevata riflettanza solare e da elevata emissività nell’infrarosso. La procedura per ottenere un prodotto “cool” è simile a quella per la realizzazione di prodotti in ceramica tradizionale: sulla superficie del supporto si deposita uno strato di base ad alta riflettanza, su cui poi si applica un secondo strato trasparente all'infrarosso, bianco o colorato. Quindi, i materiali usati per la realizzazione di cool roofs non sono necessariamente bianchi, ma anche colorati. In questo caso si parla di “cool colors”, cioè di materiali capaci di dare la stessa risposta visiva delle coperture tradizionali ma con una riflettanza elevata nel range dell'infrarosso che va da 750 a 2500 nm. Argomento alla base di questo elaborato di tesi è proprio lo studio dei “cool colors” e la determinazione del pigmento “cool”, cioè del pigmento più performante in termini di riflettanza solare. In pratica, viene valutata l’influenza di pigmenti colorati, comunemente usati nell’industria ceramica, sulla riflettanza solare di smalti impiegati per la rifinitura di materiali ceramici. Presi in esame 14 pigmenti con diversa composizione chimica ed utilizzando diverse tipologie di fritta (lucida e matt), diverso contenuto di silicato di zirconio (ZIR10) e diverse concentrazioni dei pigmenti (3% e 6%),sono stati realizzati 112 impasti. Successivamente, tali impasti sono stati applicati su supporti in gres porcellanato ingobbiati. Tramite analisi granulometrica, analisi SEM ed analisi mineralogica è stata eseguita la caratterizzazione dei pigmenti in polvere. Tramite analisi L*a*b*, analisi SEM, analisi di riflettanza solare ed analisi mineralogica è stata eseguita la caratterizzazione dei campioni massivi. In questo modo, è stato possibile individuare i provini (e quindi le materie prime) con proprietà migliori, adatti alla realizzazione di prodotti finiti definibili “cool”.
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