Riassunto analitico
Ortoressia Nervosa è il termine che indica l’adozione di abitudini alimentari restrittive, condizionanti e limitanti, causate da un interesse ossessivo verso alimenti sani e naturali e la corrispondente eliminazione di quelli non considerati tali. Questo conduce questi soggetti a comportamenti alimentari restrittivi: un’eccessiva riflessione in merito alla preparazione e programmazione dei pasti e l’attuazione di rituali nell’atto del cucinarli e assumerli. L’estremo controllo dell’alimentazione mira a offrire una sensazione di dominio sulla propria salute. Il disturbo si manifesta quando i comportamenti ossessivi impattano significativamente sulla vita quotidiana, quando il pensiero ossessivo verso il cibo diventa dominante e occupa molte ore della giornata. Ad oggi il DSM-5 non riconosce l’ON come condizione clinica definita e la prevalenza di tale disturbo è un argomento su cui ancora gli esperti non concordano, ma le ricerche condotte finora suggeriscono possa essere relativamente comune. Al momento, non ci sono dati sull'incidenza dell'ON nella popolazione di donne in follow-up per una neoplasia della mammella in stadio precoce. Tuttavia, è stato osservato che tra le pazienti oncologiche c'è un interesse crescente e una maggiore attenzione verso la nutrizione, specialmente in relazione alla loro malattia oncologica. Lo studio prospettico, osservazionale e monocentrico ORTOBreast indaga la prevalenza di ON in 125 pazienti di sesso femminile, affette da carcinoma della mammella non metastatico, entro 5 anni dalla diagnosi, che abbiano completato la terapia adiuvante (tranne l’ormonoterapia), se prevista dal loro programma di trattamento oncologico, presso il Centro Oncologico Modenese dell’AOU Policlinico di Modena. Un obiettivo secondario dello studio è di indagare la relazione tra la prevalenza di ON e le caratteristiche specifiche della malattia. Inoltre lo studio prevede anche di valutare la presenza di ansia e depressione nella popolazione in studio. I dati sono stati ottenuti tramite questionari auto-somministrati: una scheda sociodemografica l’ORTO-R, l’HADS, il PID-5. I dati relativi alla patologia oncologica sono stati raccolti tramite un’apposita scheda. Tramite questi strumenti sono state indagate numerose variabili che sono state poi studiate tramite analisi statistica. Analizzando i risultati si è giunti alla conclusione che dal presente studio non si possa rilevare una significativa correlazione tra i livelli di ON e le variabili sociodemografiche, le caratteristiche oncologiche o la presenza di ansia e depressione. Al contrario, risulta un’associazione con i tratti di personalità non adattativi quali disinibizione, affettività negativa e psicoticismo. Da quanto è emerso, si può pensare che lo psicoticismo possa predisporre allo sviluppo di abitudini alimentari particolarmente rigide. L’affettività negativa potrebbe condurre a una ricerca di maggior controllo sull’alimentazione con lo scopo di ottenere una sensazione di sicurezza. Infine, l’ON potrebbe rappresentare una reazione compensatoria alla disinibizione, secondo cui i soggetti cercano di esercitare un controllo eccessivo sulla loro alimentazione a compensazione della carenza di controllo in altri ambiti della loro vita. In conclusione, i professionisti sanitari dovrebbero considerare l’ON come parte della valutazione complessiva dei pazienti oncologici, tramite una valutazione integrata che includa aspetti fisici e patologici. L’ideale sarebbe un approccio multidisciplinare e programmi di educazione in merito alla prevenzione primaria e terziaria, per promuovere tra la popolazione oncologica un rapporto sano con il cibo. L'obiettivo è fornire alle donne gli strumenti necessari per prendersi cura della propria salute in modo equilibrato.
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