Riassunto analitico
La presente tesi ha ad oggetto uno studio clinico osservazionale di tipo retrospettivo condotto analizzando i dati raccolti sul database del reparto di Dermatologia del Policlinico di Modena. I casi inclusi nello studio corrispondono a lesioni melanocitiche di pazienti di età compresa tra 22 e 71 anni, che sono state sottoposte ad asportazione per sospetta malignità, secondo criteri dermatoscopici e di microscopia laser confocale, ma che si sono poi rivelate benigne alla diagnosi istologica. Tramite analisi immunoistochimiche è stata ricercata la presenza di: Gain of function del gene MYC, espressione dei marcatori CD271, CD31, CD20, Ciclina D1. Le lesioni melanocitiche sono state successivamente analizzate per le caratteristiche dermatoscopiche secondo i criteri della 7-point check list, e per le caratteristiche in microscopia laser confocale a livello di epidermide, giunzione dermo-epidermica e derma superficiale. Il presente studio mostra come il presente ed il futuro della diagnosi precoce del melanoma maligno dipenda dall’approfondimento della tecnologia laser confocale per studiare in modo preciso le caratteristiche morfologiche, la disposizione e la diffusione delle cellule, poiché specifici pattern, come, ad esempio, la distribuzione focale di accumuli di cellule dendritiche, riscontrata anche in questo studio, potrebbero essere elementi caratteristici di precursori di melanoma. La ricerca di correlazioni tra i pattern diagnostici della microscopia laser confocale ed il profilo di espressione immunoistochimica e genica delle cellule potrebbe essere la chiave per un utilizzo della microscopia laser confocale come strumento dirimente nella diagnosi di melanoma. Di fronte all’incertezza diagnostica dei nevi atipici, la tendenza comprensibile è quella di procedere ad accertamenti ulteriori, quali la biopsia e l’esame istologico per un’analisi adeguata della lesione. Come mostrato dal presente studio, spesso dall’analisi istologica si riscontra la benignità di queste lesioni. L’identificazione di lesioni melanocitiche precursori di melanoma costituirebbe un criterio valido di asportazione della lesione, a differenza delle lesioni benigne non evolutive.
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