Riassunto analitico
L’elaborato si divide in due parti, di cui una prima parte strutturata in due capitoli. Il primo di questi capitoli esamina l’impervio e secolare percorso storico di scoperta e riconoscimento che la soggettività minorile ha affrontato a livello europeo ed internazionale per giungere alle vette odierne. Mentre il secondo capitolo analizza il contesto più strettamente nazionale di evoluzione e affermazione della soggettività minorile che ne è così potuta conseguire e le relative implementazioni che ciò ha comportato. Si osservano poi nella seconda parte e nel terzo ed ultimo capitolo le forme di riconoscimento proprie di tale peculiare soggettività coerentemente alle tutele che l’ordinamento penale italiano vi appresta nel contesto odierno. Tali tutele e protezioni sono in particolare analizzate singolarmente e approfonditamente attraverso il peculiare spettro dei maltrattamenti e abusi minorili, in quanto essi vanno a connotare specifiche forme di reato che coinvolgono in ampia parte, se non specificamente, i fanciulli stessi. L’obiettivo insito nella trattazione è appurare come il minorenne non configuri – differentemente al modo in cui si è molto a lungo pensato e purtroppo in alcuni casi, fortunatamente sempre più rari, ancora si pensa – un soggetto che per sua natura è inferiore all’adulto e che pertanto vada trattato e soprattutto protetto in modo confacente alla propria condizione. Anzi, in quanto fanciullo egli rispecchia le potenzialità e le possibilità insite nel futuro. Egli è connotato da una particolare ed innata vulnerabilità poiché riflette una personalità ancora in formazione che ha diritto ad una protezione maggiore e specifica rispetto all’adulto, diversa in senso tale da non renderlo però di per sé inferiore. Suddetta protezione è stata riconosciuta dall’ordinamento italiano solo in seguito ad una totale rivoluzione e riscrittura delle norme di origine fascista. Ed invero essa ha necessitato e necessita ad oggi di un incessante adeguamento ed implementazione poiché è, purtroppo, ancora in atto procedimento di riconoscimento del minorenne in quanto soggetto. Si nota in conclusione, infatti, come nonostante i considerevoli miglioramenti ottenuti nel tempo persista attualmente uno stato di insensibilità e ignoranza che permettono l’incessante proliferare di abusi e maltrattamenti e che denotano la necessità di un intervento di tipo sociologico e formativo nell’analisi e nella reazione alla problematica, volto se non a debellare tali fenomeni dalla nostra società a portare ad un loro drastico calo e più facile ed immediato riconoscimento.
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