Riassunto analitico
Il presente lavoro di Tesi assume come focus i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), ossia un insieme di condizioni insorgenti in età evolutiva caratterizzate da significative difficoltà nell’acquisizione di una o più abilità scolastiche di base. In particolare, l’elaborato intende dimostrare l’importanza dell’identificazione precoce e del potenziamento di tali criticità già a partire dal periodo prescolare, sulla base di contributi offerti dalla letteratura internazionale e dei risultati di una ricerca personalmente svolta in una scuola dell’infanzia di Reggio nell’Emilia. Nello specifico, il lavoro è stato articolato in quattro capitoli dei quali viene fornita di seguito una breve presentazione. Il primo capitolo è dedicato alla definizione dei DSA, in merito ai quali vengono analizzati l’eziologia e i fattori di rischio, la prevalenza e le differenti manifestazioni rapportati al quadro diagnostico, teorico e normativo di riferimento. Il secondo capitolo è incentrato sulla descrizione dei prerequisiti degli apprendimenti e sugli indicatori di rischio che potrebbero predire la possibile insorgenza dei disturbi considerati nei bambini di cinque anni, con particolare riferimento agli ambiti della letto-scrittura e della matematica. A tale riguardo viene sottolineata l’importanza di rilevare precocemente tali campanelli d’allarme, al fine di intervenire in modo tempestivo ed evitare agli alunni interessati percorsi scolastici inadeguati e ulteriormente faticosi unitamente a conseguenze negative sul piano psicologico, emotivo e sociale. L’identificazione dei segnali di rischio può avvenire mediante la somministrazione di test di screening, rispetto ai quali vengono illustrati le principali caratteristiche e funzioni e proposti alcuni esempi tratti dal panorama nazionale. Tali prove assolvono ad una duplice funzione: se proposte inizialmente, consentono di rilevare le competenze in ingresso con la possibilità di progettare percorsi di potenziamento mirati per il recupero di eventuali difficoltà e, in generale, per l’incremento delle abilità di tutti gli allievi; se sottoposte in fase finale, permettono invece di accertare le competenze in uscita e dunque l’efficacia delle attività di consolidamento realizzate. Le pratiche di potenziamento costituiscono, in particolare, il tema centrale del terzo capitolo: esse vengono descritte alla luce delle caratteristiche e del ruolo assunti all’interno della didattica ed esemplificate attraverso le proposte di vari autori con specifico riferimento agli ambiti della letto-scrittura e del calcolo. A seconda dei risultati ottenuti successivamente allo svolgimento di tali attività vengono inoltre indicate le modalità di intervento che il docente è tenuto ad adottare sulla base delle indicazioni normative. Il quarto capitolo presenta infine la ricerca da me realizzata, avente l’obiettivo di rilevare eventuali indici critici per il possibile sviluppo di DSA presso bambini di cinque anni. Nel dettaglio, l’esperienza ha previsto la somministrazione dei test di screening CMF (Marotta et al., 2008) e Delfino Otto (Passolunghi et al., 2014) indaganti rispettivamente i prerequisiti della letto-scrittura e della matematica e l’attuazione di due percorsi di potenziamento specifici per gli ambiti considerati.
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