Riassunto analitico
L’ambivalenza attitudinale si riferisce alla coesistenza all’interno dello stesso atteggiamento di associazioni sia positive sia negative nei confronti del medesimo oggetto. In linea con la letteratura recente che ha rappresentato l’ambivalenza degli atteggiamenti come un costrutto funzionale per l’individuo grazie alla sua adattabilità e legata a comportamenti strategici, la tesi si propone di valutare se e in quale misura la flessibilità dell’ambivalenza attitudinale permette agli individui di evitare il costo psicologico che comporta affrontare un conflitto sociale nel caso in cui si debbano confrontare con persone che hanno opinioni contrapposte alla loro su un determinato tema. In particolare lo studio che è stato condotto riguarda un argomento molto dibattuto negli ultimi anni anche nell’opinione pubblica, ovvero il consumo della carne nell’alimentazione, tema che potrebbe creare un contrasto gusto-salute, il quale potrebbe essere alla base dello sviluppo di atteggiamenti ambivalenti. Le discussioni fra carnivori convinti e vegetariani/vegani assumono spesso la forma di conflitto sociale. Dalla ricerca è emerso che l’atteggiamento ambivalente verso la carne permette agli individui di confrontarsi indistintamente con persone che condividono o meno il loro pensiero (cioè vegetariani e macellai), senza creare alcun conflitto sociale, dato che l’individuo può attivare la componente dell’atteggiamento che è in linea con la posizione dell’interlocutore. Al contrario, gli individui caratterizzati da monovalenza nell’atteggiamento preferiscono interagire con persone che condividono il loro pensiero, evitando così il costo del conflitto sociale. Questo è risultato tanto più vero quanto più il partecipante ha rivelato di essere propenso in generale ad evitare il conflitto o rifuggire da situazioni conflittuali come tratto di personalità. Nel complesso, questa tesi fornisce il sostegno ad un approccio che concepisce l’ambivalenza attitudinale non come un segnale della debolezza dell’atteggiamento, ma come un aspetto funzionale per l’individuo.
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