Riassunto analitico
In questa tesi di laurea mi sono posta due obiettivi. Ho scelto di indagare la realtà della Scuola in Ospedale, ormai attiva in gran parte del territorio italiano, le sue modalità di azione molto diverse da quelle utilizzate nelle scuole comuni e il ruolo delle insegnanti in questo contesto. In secondo luogo, grazie al progetto di tirocinio del quinto anno di Arte e Letteratura per l’infanzia, ho cercato di capire come la narrativa e l’arte (strumenti privilegiati di espressione e creatività infantile) e le scienze, potessero aiutarli, nel periodo dell’ospedalizzazione, nel percorso di guarigione. Ho voluto analizzare come tematiche di biologia, strettamente legate alla quotidianità e a situazioni concrete e pratiche potessero essere un supporto per i pazienti pediatrici nel mantenere il rapporto con la realtà esterna ed essere quindi fonte di emozioni positive. Le routine e le attività svolte normalmente vengono, infatti, interrotte velocemente quando un bambino subisce un ricovero e questo è fonte di ansia, timore e soprattutto di una fragilità interiore, che si sviluppa nel momento in cui si pensa di non poter essere più in grado di fare ciò che si faceva prima. In questo modo, nascono situazioni stressanti basate sulla frustrazione e l’impotenza. E’ compito quindi della scuola e delle varie discipline, cercare di contribuire invece al mantenimento di un’immagine positiva del bambino ricoverato, che si basa principalmente su ciò che riesce a fare e quindi sulla sua parte rimasta sana, piena di potenzialità e abilità. In questa sede, non è possibile seguire un percorso di progettazione come nelle scuole ordinarie, ma al contrario le attività progettate in precedenza spesso vengono modificate, posticipate oppure annullate a causa dei tempi e delle terapie mediche. Le insegnanti che lavorano nelle sezioni ospedaliere devono quindi utilizzare determinate competenze in modo diverso dalla scuola comune: devono saper comunicare in modo empatico per instaurare una relazione con i piccoli pazienti e progettare attività in base ai loro interessi e bisogni. Tramite le attività scientifiche proposte in gruppo laddove le condizioni fisiche lo permettevano oppure in modo individuale, ho cercato di regalare ai bambini momenti di serenità e ho cercato di contribuire al loro percorso di apprendimento (già iniziato nelle scuole di provenienza) e di guarigione.
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