Riassunto analitico
La tesi si propone di affrontare il tema del trasferimento della sede sociale entro i confini dell’Unione Europea, alla luce del principio comunitario della libertà di stabilimento. Partendo da una generale disamina del concetto di sede e delle diverse interpretazioni che esso può ricevere nei vari ordinamenti, vengono illustrate le due teorie dominanti in materia: la teoria della sede reale e quella dell’incorporazione, le quali comportano differenti conseguenze sulla scelta del trasferimento della sede sociale in uno Stato membro diverso da quello di origine. La seconda parte della trattazione si concentra poi sulla legislazione italiana, affrontata in maniera approfondita tramite un excursus storico, a partire dal Codice di commercio del 1882 fino ad arrivare alla recente riforma del diritto privato internazionale (L.218/1995) e alla vigente disciplina codicistica. Il terzo capitolo attiene invece ad una dimensione comunitaria ed approfondisce, attraverso l’esposizione di noti casi concreti, la recente attività della Corte di Giustizia dell’Unione europea, diretta a valutare i limiti e gli ostacoli posti dalle legislazioni dei diversi Stati membri con riferimento alle operazioni di trasferimento della sede in Paesi esteri. La trattazione si conclude poi con un capitolo di taglio comparatistico, avente ad oggetto le possibili evoluzioni della normativa comunitaria rispetto al modello concorrenziale adottato negli Stati Uniti, e, in particolare, nello Stato del Delaware: verranno così illustrati gli aspetti positivi e quelli negativi che una “competizione tra ordinamenti” (o “mercato delle regole”) può comportare nello specifico contesto dell’Unione europea.
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