Riassunto analitico
Qualità della vita e risultati clinici dei pazienti sottoposti a intervento chirurgico per il trattamento di neoplasie con invasione pterigopalatina, infratemporale e/o della fossa cranica media: un'analisi retrospettiva.
Oncologia
Parole chiave: Carcinoma, Stadiazione, Approccio chirurgico, Fossa infratemporale, Fossa pterigopalatina, Fossa cranica media
Premessa La fossa pterigopalatina (PPF), la fossa infratemporale (ITF) e la fossa cranica media (MCF) sono tre distretti di particolare interesse nella chirurgia oncologica. Nel corso del tempo sono stati descritti numerosi approcci chirurgici, ma nella nostra pratica clinica abbiamo spesso utilizzato l'accesso chirurgico descritto dal professor Jatin Shah.
Obiettivi Lo scopo di questo studio è quello di valutare gli esiti clinici dei pazienti sottoposti a chirurgia oncologica di queste aree seguendo l'approccio descritto dal Professor J. Shah e di confrontare questo approccio con quelli descritti nello stato dell'arte.
Materiali e metodi È stata condotta un'analisi retrospettiva sui pazienti sottoposti a chirurgia per il trattamento di neoplasie con invasione di ITF, PPF e/o MCF secondo l'approccio descritto dal Professor J. Shah presso l'Azienda ospedaliera-universitaria - Policlinico di Modena, a partire da maggio 2010 fino a luglio 2022. Risultati Sono stati arruolati 13 pazienti. Solo nell'1,5% dei casi i pazienti presentavano lesioni benigne (ameloblastoma e meningioma), mentre nel 69% dei casi la diagnosi di partenza era di neoplasia di stadio IV (carcinoma adenoidocistico e carcinoma a cellule squamose). L'approccio chirurgico applicato ha permesso di dominare la resezione delle neoplasie e delle strutture anatomiche di MCF, IPF e PPF. Quando indicato, è stata utilizzata una combinazione di approccio neurochirurgico e/o endoscopico. Non sono state valutate complicazioni intraoperatorie. Tuttavia, la radicalità completa (R0) non è stata ottenuta a causa dell'infiltrazione dei tumori maligni. Nel 61% dei casi è stata indicata la radioterapia post-operatoria, mentre nel 30% dei casi è stata scelta la chemioterapia post-operatoria.
Conclusioni Nonostante il ritardo diagnostico e il conseguente stadio avanzato del tumore, l'approccio descritto ha permesso di ottenere buoni risultati chirurgici. Una valutazione e un trattamento multidisciplinari sono obbligatori per garantire le migliori opzioni terapeutiche ai pazienti affetti da tumori maligni della testa e del collo in stadio avanzato.
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