Riassunto analitico
Promuovere il benessere scolastico dei bambini con Disturbo Specifico dell’Apprendimento significa riconoscerli, al pari di ogni altro studente, protagonisti dell’azione didattico-educativa: con le loro difficoltà, i loro bisogni e le loro capacità essi partecipano alla costruzione del contesto sociale di apprendimento favorendo o contrastando l’acquisizione di conoscenze autentiche. Per essere significativo, l’insegnamento richiede una cura educativa importante che sia in grado di accogliere e valorizzare pienamente i vissuti dello studente; un approccio educativo che non rappresenti una semplice trasmissione delle conoscenze, ma che sia in grado di accogliere e approfondire la sfera emotivo-affettiva di ogni soggetto che apprende, celebrando il primato del processo rispetto al prodotto. Qualsiasi apprendimento è infatti sempre accompagnato da un intreccio di emozioni, aspettative e sensazioni che guidano i processi cognitivi influenzando le funzioni esecutive e le prestazioni degli studenti. Riconoscere la complessità che avvolge la vita scolastica dei bambini con Disturbo Specifico dell’Apprendimento significa non soltanto comprendere le loro difficoltà cognitive legate alla diagnosi, ma soprattutto approfondire i vissuti emotivo-motivazionali di questi studenti che spesso, purtroppo, vivono la quotidianità dell’apprendimento con difficoltà, malessere e disagio. È quindi necessario che l’insegnante sia capace di stabilire una relazione profonda con i suoi allievi: riconoscendo la diversità di ogni studente dovrà essere in grado di cogliere i bisogni, compensare le eventuali difficoltà e valorizzare i talenti e le capacità di ciascuno. Parlare di una scuola a misura di DSA significa celebrare un’educazione aperta che sia capace di trasformare le differenze tra gli studenti in importanti occasioni formative condivise. Attraverso una didattica individualizzata e personalizzata l’insegnante potrà quindi dare forme differenti ai saperi e alle conoscenze favorendo lo sviluppo per ogni studente di apprendimenti autentici e percorsi di crescita significativi. Il vero fine dell’azione educativa e formativa scolastica è infatti lo sviluppo positivo dello studente, egli partecipa e influenza in modo profondo l’attività didattica assumendo il ruolo di protagonista e partecipando alla costruzione delle proprie conoscenze e di quelle dei compagni. In questo modo gli alunni diventano una vera e propria comunità educante nella quale ogni soggetto co-costruisce insieme agli altri i saperi, i valori e la propria personalità. È pertanto fondamentale riconoscere l’importanza delle relazioni all’interno del contesto scolastico e, in particolar modo, prestare attenzione a tali vissuti nei bambini con Disturbo Specifico dell’Apprendimento, i quali spesso vivono i rapporti con i compagni e gli insegnanti in modo differente, accompagnati da un forte senso di solitudine e inadeguatezza. Una cura educativa autentica è possibile solamente se la scuola decide di instaurare un vero e proprio patto di corresponsabilità con le famiglie, nella consapevolezza che solo insieme possono accompagnare il bambino verso una crescita positiva. In questo mandato comune e condiviso, scuola e famiglia rappresentano i nodi più importanti della rete educativa del bambino e, insieme, hanno la responsabilità di condurre il soggetto alla vetta dell’autonomia, co-progettando sentieri di vita significativi.
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