Riassunto analitico
Abstract - Il carcinoma dell'ovaio comprende un gruppo eterogeneo di neoplasie differenti dal punto di vista morfologico, patogenetico, molecolare, clinico e di risposta alla terapia. I carcinomi sono classificati in cinque tipi principali: sieroso di alto grado, sieroso di basso grado, mucinoso, endometrioide e a cellule chiare. Il carcinoma sieroso di alto grado (High-Grade Serous Carcinoma-HGSC) è il tipo istologico più comune rappresentando il 70% dei carcinomi ed è frequentemente associato ad alterazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 che codificano per proteine implicate nel riparo degli errori del DNA.
Il deficit funzionale delle proteine codificate dai geni BRCA1 o di BRCA2, che può risultare da varianti patogenetiche germinali, mutazioni somatiche o silenziamento epigenetico, è determinante per alcune importanti implicazioni cliniche.
La presenza di una variante patogenetica costituzionale nei geni rappresenta un aumentato rischio per lo sviluppo di carcinoma ovarico e di neoplasie della mammella, oltre che della prostata, del pancreas. L'identificazione di soggetti portatori di mutazioni permette di intraprendere percorsi di prevenzione oncologica personale e familiare e di riduzione del rischio.
Il deficit nel sistema di Homologous Recombination (HR), sistema nel quale le proteine BRCA1 e BRCA2 sono fortemente coinvolte, è associato ad una maggiore sensibilità di risposta al trattamento con derivati del platino ed alla potenziale risposta agli inibitori della poli-ADP-ribosio polimerasi (PARP inibitori) nel carcinoma ovarico.
L’analisi genetica come screening di tutti i possibili meccanismi di disfunzione è complessa e dispendiosa, sia da un punto di vista economico, sia come tempi di effettuazione ed è difficile da applicare alla pratica clinica. Inoltre, non include la valutazione della metilazione del promotore di BRCA1 (cioè un meccanismo genetico che ne silenzia l’espressione) ed i livelli di espressione di mRNA. L’immunoistochimica, al contrario, è un metodo semplice ed efficace per rilevare l’espressione di numerose proteine nei tessuti neoplastici, meno costoso e di più facile accesso.
Scopo dello studio è quello di confrontare i dati ottenuti attraverso la tecnica immunoistochimica che evidenzia l'espressione delle proteine codificate dai geni, con quelli derivati dall'analisi effettuata con sequenziamento dei geni BRCA1 e BRCA2 partendo dal tessuto tumorale di pazienti affette da carcinoma dell'ovaio. I risultati mostrano che per BRCA1 la correlazione con il dato molecolare è molto buona, cioè quando vi è perdita di espressione della proteina, il gene è mutato, mentre quando l’espressione è mantenuta, il gene è wild type evidenziando che la tecnica immunoistochimica potrebbe rappresentare un valido approccio per rilevarne le alterazioni.
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