Riassunto analitico
Il big data marketing non è solo l’applicazione al marketing tradizionale di strumenti di analisi innovativi, bensì un modo nuovo e diverso di fare marketing e business. Dopo le fasi delle cosiddette Industria 1.0 e Industra 2.0, nel mondo tecnologico prima e in quello dell’economia subito dopo, si sta facendo largo quella della nuova Industria 4.0, supportata da strumenti innovativi e dall’Internet Of Things, che permette operazioni mai credute possibili prima.
Lo studio, dopo aver presentato un breve excursus riguardante le tradizionali tecniche di ricerche di marketing e di ricerche di mercato all’interno del Sistema Informativo di Marketing, cerca di analizzare, sotto diversi aspetti e utilizzando le definizioni dei professionisti più esperti del settore, cosa si intende nello specifico col termine Big Data, e quindi quali sono i costi e i benefici di tale strumento.
Si potrà vedere come il corretto utilizzo dei Big Data possa influenzare le decisioni manageriali delle imprese, a partire da quelle più grandi, e come questo possa ricadere, poi, sul valore aziendale, incrementandolo. È interessante notare come queste tecnologie vengano utilizzate in alcuni settori come quello dell’e-commerce, dell’e-government, della politica 2.0, della tecnologia e della scienza, della salute finanche della sicurezza pubblica. Si analizza nel dettaglio, per ognuno di essi, quali tipi di dati si utilizzano, le analisi che si conducono e l’impatto che ne deriva.
Quando si parla di Big Data, dunque, molto interessante può risultare la conseguenza che il suo utilizzo ha sul marketing. Ed è proprio su questa sfaccettatura che l’argomento in esame in questa tesi vuole concentrarsi. Contro le prime impressioni di chi credeva che questo strumento potesse snaturalizzare l’essenza stessa dell’attività di marketing, gli studi condotti e soprattutto le diverse imprese che ne fanno uso dimostrano come un utilizzo saggio e accurato dei Big Data possa agevolare e migliorare l’attività di raccolta e memorizzazione dei dati sul consumo di un determinato bene, definire in maniera più dettagliata la profilazione del consumatore e capire le ragioni che stanno alla base di una sua data scelta. Insomma, in un’ottica più ampia, questo strumento può influire pesantemente sull’aumento del valore di marca nel medio lungo periodo.
Ma non è tutto oro ciò che luccica… in questo lavoro si analizza, anche, l’aspetto più negativo ed oscuro dei Big Data, l’altra faccia della medaglia: la privacy. Dai social network alle numerosissime informazioni che circolano nei siti web si cercherà di capire quanto siamo esposti come individui e potenziali consumatori, se siamo ancora noi i detentori delle nostre informazioni e, se così non fosse, chi sono i nuovi possessori ed infine, cosa si può fare con questo enorme flusso di dati.
Si tratta, in conclusione, l’opinione di una fetta di studiosi del settore che hanno un approccio decisamente diverso da quello analizzato sino ad ora: partendo dal presupposto che il marketing stia vivendo un periodo di profonda crisi, si interrogano se e come l’avvento dei Big Data possa aiutarlo, vedendo in esso uno strumento di vantaggio competitivo, considerando i dati come fatti scientifici, e quindi per definizione certi e finiti, e operando con le nuove tecnologie informatiche necessarie per il marketing al fine di connettere i dati alle idee per il ritorno sull'investimento.
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