Riassunto analitico
Abstract Questo lavoro di tesi riguarda la progettazione preliminare di un impianto di recupero di materiali inerti non pericolosi e di un Centro di Ricerca Scientifica presso una cava dismessa di proprietà della Cabe s.r.l. nel territorio di San Leo (RN). Nel territorio nazionale risultano numerose le attività estrattive, le quali rappresentano un settore ad elevato impatto ambientale sia in fase di esercizio e sia in quella di dismissione dell’impianto. Inoltre delle numerose cave dismesse dislocate nel nostro Paese, solo una minima parte è destinata ad un concreto ripristino ambientale.
Una direttiva europea al fine di promuovere la gestione razionale e sostenibile delle risorse inerti, ha fissato per il 2020 l’obiettivo di riciclare almeno il 70% dei rifiuti inerti, in modo da contrastare l’illegalità e ridurre gli impatti ambientali. In questo contesto l’Italia risulta molto indietro rispetto agli altri Paesi europei, in cui le tecniche di riciclaggio dei rifiuti da Costruzione e Demolizioni ormai sono una realtà affermata da anni grazie ad una politica a favore del recupero e riciclo.
Quindi il nostro studio si è focalizzato sull’importanza sempre crescente nel recupero e nella valorizzazione dei rifiuti inerti da utilizzare in sostituzione agli inerti naturali. Pertanto ciò potrà essere possibile incentivando le aziende che si occupano del recupero e riciclo dei rifiuti da Costruzioni e Demolizioni e scoraggiando il loro conferimento in discarica, soprattutto riducendo l’elevata attività estrattiva nel nostro Paese, agendo con maggiori tassazioni regolate da normative efficienti. Quadro normativo italiano purtroppo ancora fermo al Regio Decreto del 29 Luglio 1927, improntato a un approccio allo sviluppo dell’attività estrattiva e non tiene conto dei notevoli impatti provocati al nostro territorio.
Sulla base dei dati in nostro possesso, riguardanti il bacino di utenza nelle immediate vicinanze della cava dismessa di San Leo, e vista la predisposizione delle imprese di costruzione di eseguire demolizioni indifferenziate e non selettive, abbiamo optato per la progettazione preliminare di un impianto fisso per il recupero dei rifiuti inerti non pericolosi.
La progettazione di un impianto fisso risulta l’unico modo per ottenere un aggregato riciclato di qualità da impiegare come materiale da costruzione che possa sostituire gli inerti naturali in termini di omogeneità e di prestazioni meccaniche.
I requisiti degli aggregati riciclati verranno verificati da analisi di laboratorio eseguite dal Centro di Ricerca Scientifica, localizzato nella medesima aerea, in prossimità dell’impianto, in modo da ottenere la marcatura CE dei prodotti ottenuti e allo stesso tempo ci permetterà di sperimentare nuove procedure di riciclaggio e nuovi materiali innovativi costituiti dai materiali riciclati.
All’impianto potranno essere conferiti oltre i rifiuti dell’attività di C&D anche terre da scavo, fanghi di dragaggio, fanghi di lavaggio inerti da cava e scarti dell’attività estrattiva dei materiali lapidei di pregio.
Viene descritto il ciclo tecnologico dell’impianto, specificando nelle diverse fasi operative le procedure per garantire l’efficienza del materiale riciclato prodotto, l’organizzazione degli spazi funzionali per una corretta gestione dell’attività e le caratteristiche tecniche dell’impianto, considerando gli effetti di impatto ambientali e la loro mitigazione con accorgimenti tecnici adeguati.
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