Riassunto analitico
Il linguaggio naturale, la logica e la matematica sono tutti fenomeni che si manifestano sintatticamente. L'avvento della linguistica dei corpora ha portato lo studio della sintassi ad un livello superiore rispetto a quanto era stato possibile prima dell'era dell'Informazione. Tuttavia, contemporaneamente e senza che inizialmente questo attirasse l'attenzione degli studiosi, i computer si sono evoluti, sviluppando la capacità di migliorare lo studio e la classificazione del significato sulla base della prossimità tra forme linguistiche, operando non solo oltre il livello della sintassi, ma anche indipendentemente dallo stesso. La determinazione del significato sulla base della prossimità è stata definita da John Rupert Firth 'significato per collocazione' (Firth, 1957). Il potere della collocazione è stato inizialmente studiato da John Sinclair come parte di un progetto finanziato, i cui risultati sono stati pubblicati nella Relazione OSTI (1970). Sinclair si è successivamente servito della nozione di collocazione nella compilazione di due edizioni del COBUILD English dictionary (1987; 1995) al fine di stabilire ed espandere i significati per ogni voce del dizionario. Questo lavoro di tesi ha come obiettivo di dimostrare come alla collocazione sia possibile attribuire un ruolo più significativo rispetto a quello che le viene attualmente attribuito, sia per quanto riguarda il processo di apprendimento linguistico, che nella comunicazione quotidiana. È dunque opportuno mettere un fenomeno che è stato responsabile di una rivoluzione nella lessicografia al servizio dell'interpretazione assistita dei dati, in modo da permettere 'al testo di leggere il testo'. Le potenzialità del processo sopra descritto sono tali da rendere obsoleta l'attuale concezione dell'apprendimento linguistico, così come le teorie omologhe che la sostengono. Invece di 'leggere la parola per leggere il mondo', come Paulo Freire ha affermato, abbiamo bisogno, con l'assistenza della collocazione digitale, di consentire che i corpora di riferimento fungano da 'campioni' di indagine e siano rappresentativi del mondo, e ci permettano quindi di leggere le singole istanze delle parole. Le potenzialità intrinseche a questo progetto includono la possibilità di apportare un significativo contributo sia alla linguistica così come la conosciamo che alla filosofia del linguaggio, in quanto la nozione di collocazione identifica e mette in luce le variabili su cui la moderna filosofia analitica da Gottlob Frege in avanti ha scelto di basarsi.
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Abstract
Natural language, logic and mathematics are all phenomena that manifest themselves syntactically. The advent of corpus linguistics took the study of syntax to greater heights than had been possible before the Information Age. However, simultaneously, computers developed, almost unremarked at the time, an ability to improve the study and classification of meaning on the basis of the proximity of linguistic forms and in ways that not only operated beyond the level of syntax, but also transcended it. The determination of meaning by means of proximity, John Rupert Firth referred to as ‘meaning by collocation’ (Firth, 1957). Collocative power was initially researched by John Sinclair as part of a funded project. His findings were published as the OSTI Report (1970). He then used collocation in two editions of the COBUILD English dictionary (1987; 1995) to establish and expand all of the meanings for every entry in that dictionary. This thesis makes the argument for allowing the established power of collocation a greater and more dominant role in both literacy and life. A phenomenon that was responsible for the revolution in lexicography ought to be pressed into service to provide forms of data-assisted interpretation that will allow ‘text to read text’. Such a process is likely to render the existing practice of literacy obsolete, along with the analogue theories that sustained it. Instead of ‘reading the word in order to read the world’, as Paulo Freire once claimed, we need, with the assistance of digital collocation to allow reference corpora as samples of the world to read a single instance of the word. Embarking upon this project is likely to improve linguistics as we know it and to expand and improve the philosophy of language as collocation finds and states the variables upon which modern analytic philosophy since Gottlob Frege has chosen to base itself.
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