Riassunto analitico
La sclerosi sistemica è una rara connettivite interstiziale cronica su base autoimmunitaria di eziologia idiopatica. È caratterizzata da vasculopatia, infiammazione cronica e deposito di matrice extracellulare che porta a atrofia e sclerosi cronica della pelle e delle mucose. Nelle forme sistemiche della malattia sono coinvolti numerosi organi tra cui polmoni, reni, cuore e apparato gastrointestinale, motivo per cui la malattia ha una progressione invalidante e rappresenta la patologia reumatologica con la più elevata mortalità. Le manifestazioni orofacciali sono comuni nella sclerodermia ma sono spesso ignorate e trascurate, messe in secondo piano rispetto ai coinvolgimenti sistemici della malattia. L’atrofia e sclerosi cutanea colpisce il viso, determinando la scomparsa delle pieghe e solchi facciali. La fibrosi periorale conduce ad una drastica riduzione dell’apertura orale del paziente, rendendo molto complessa persino la più banale procedura clinica odontoiatrica. La maggiore rigidità delle mucose e l’iposcialia concorrono insieme ad aumentare il rischio di carie; inoltre i parametri parodontali nei pazienti sclerodermici sono aumentati. È quindi evidente la necessità di questi pazienti di avere cure odontoiatriche che però mettono a dura prova il clinico, che si trova a lavorare i spazi sempre più ridotti. Nel lavoro di questa tesi è stata condotta una raccolta di molteplici dati appartenenti ad un campione di 13 pazienti inviati dalla “Sclerodermic Unit” del reparto di Reumatologia del Policlinico di Modena. La raccolta di questi dati comprende valori prettamente odontoiatrici (indici parodontali, DMFT, Salivary flow, apertura orale), dati sierologici per la ricerca di autoanticorpi reattivi, criteri clinici reumatologici della malattia e questionari anamnestici autocompilativi. Il database è stato sottoposto ad indagine statistica.
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