Riassunto analitico
Il disturbo depressivo maggiore (MDD) è una malattia neuropsichiatrica grave altamente diffusa e invalidante, associata ad alti tassi di suicidio ed onerosi costi finanziari. Globalmente si stima che più di 264 milioni di persone di ogni età soffrono di depressione (OMS, 2020) e solo negli Stati Uniti affligge 17.3 milioni di adulti, cioè circa il 7.1% della popolazione ed è più di 1.65 volte diffusa nelle donne rispetto agli uomini. Il disturbo depressivo maggiore è rapidamente diventata la principale causa di disabilità in tutto il mondo e tra i pazienti affetti da MDD, desta molta preoccupazione l’allarmante aumento del numero sia adolescenti che adulti con diagnosi di depressione resistente al trattamento (TRD), cioè quando si manifesta una risposta inadeguata a ≥ 2 diversi antidepressivi ad un dosaggio e durata adeguata durante un episodio depressivo. I trattamenti farmacologici convenzionali per il disturbo depressivo maggiore includono 1 o più antidepressivi, tra cui gli inibitori del reuptake della serotonina (SSRI), inibitori del reuptake della serotonina e norepinefrina (SNRI), antidepressivi atipici, triciclici, tetraciclici e inibitori delle monoamino ossidasi (MAOI). Tuttavia la terapia convenzionale risulta inefficace in quanto sono necessarie diverse settimane prima che si manifesti una risposta positiva al trattamento. Nella pratica clinica questo significa non garantire la sicurezza del paziente, il quale può andare incontro a sintomi gravi tra cui l’ideazione suicidaria. Si deve inoltre tenere presente che il rischio di recidive aumenta progressivamente ad ogni episodio e diminuisce al prolungarsi dei periodi di benessere. Tra le opzioni terapeutiche aggiuntive per la depressione resistente al trattamento, la FDA ha approvato la stimolazione magnetica transcranica e la stimolazione del nervo vagale, ma tali opzioni non sono senza limiti, dato che anche in questo caso il raggiungimento di un sostanziale miglioramento della sintomatologia depressiva richiede settimane o addirittura mesi. Pertanto, negli ultimi decenni, i neuroscienziati e gli psichiatri di tutto il mondo hanno focalizzato la loro attenzione nella ricerca di nuove opzioni terapeutiche per il trattamento della MDD e TRD, auspicando ad un trattamento a rapida insorgenza di azione e con una reale efficacia clinica. Il 5 marzo 2019 la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato uno spray nasale a base di esketamina (Spravato; Janssen Pharmaceuticals), in associazione ad un SSRI o SNRI o altro antidepressivo, per il trattamento di adulti con diagnosi di TDR. Il 21 ottobre 2019, il Comitato per i medicinali ad uso umano (CHMP) dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha raccomandato l’approvazione di esketamina spray nasale e il 18 dicembre 2019 ha ottenuto ufficialmente l’autorizzazione all’immissione in commercio nell’Unione Europea. L’Esketamina è il primo antagonista del recettore NMDA a ricevere l’approvazione sia da FDA sia da EMA per il trattamento della depressione maggiore e per la depressione resistente al trattamento ed è inoltre disponibile con uno innovativo sistema di erogazione sotto forma di spray nasale. Spravato sarà disponibile solo su prescrizione medica speciale limitativa e dovrà essere assunto sotto la diretta supervisione di un operatore sanitario. L’Agenzia europea ha ritenuto perciò il rapporto rischio/beneficio dello Spravato tale da essere autorizzato all’immissione in commercio nell’Unione Europea, non senza restrizioni. Per quanto concerne la situazione in Italia, l’8 aprile 2020 la Commissione Tecnico Scientifica (CTS) dell’AIFA si è riunita e attualmente lo Spravato risulta ancora in fase di approfondimento.
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