Riassunto analitico
La passione per le scienze motorie in tutte le loro forme e la consapevolezza dell’importanza del ruolo che l’attività fisica riveste nello sviluppo fisico e psicologico dell’uomo e del bambino mi hanno spinto a cercare, nel mio piccolo, di metterne in risalto il valore all’interno di un contesto scolastico, come quello odierno, che marginalizza sempre più la disciplina dell’Educazione fisica. La presente tesi è quindi il frutto del percorso realizzato all’interno di una classe seconda di scuola primaria nella quale ho vissuto la mia esperienza di tirocinio del quinto anno. Il primo capitolo della tesi illustra i contributi provenienti dai principali autori e delle scuole di riferimento che hanno definito la nascita della disciplina psicomotoria. Il secondo capitolo affronta il tema dello sviluppo psicologico, motorio, cognitivo e sociale del soggetto in età evolutiva, ponendo particolare attenzione alla fascia d’età 6-12 anni. Il terzo capitolo si focalizza sul percorso legislativo ed effettua un excursus storico-normativo sul ruolo dell’Educazione fisica all’interno della scuola primaria per poi passare a trattare della storia della disciplina psicomotoria e del suo inserimento all’interno del panorama scolastico italiano; vengono inoltre affrontati i temi dell’inclusione e degli alunni con bisogni educativi speciali. Il quarto ed ultimo capitolo riporta l’indagine sullo sviluppo psicomotorio da me condotta all’interno della scuola e la progettazione del percorso di potenziamento realizzato con gli alunni della classe seconda con i quali ho lavorato. Lo scopo ultimo del mio lavoro è stato quello di cercare di dimostrare come, impostando un’operazione di indagine per rilevare le competenze psicomotorie sia possibile andare ad intervenire e svolgere un lavoro di prevenzione sull’evoluzione motoria dei bambini e di potenziamento negli ambiti risultati carenti in seguito all’analisi dei dati raccolti con il test somministrato. Ciò che è emerso dall’indagine condotta e dall’intervento realizzato sembrerebbe confermare che, se all’interno del contesto scolastico vengono ideati e realizzati percorsi intenzionalmente strutturati per fronteggiare il trend di involuzione motoria al quale si sta assistendo negli ultimi anni, si possano ottenere risultati positivi.
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Abstract
La passione per le scienze motorie in tutte le loro forme e la consapevolezza dell’importanza del ruolo che l’attività fisica riveste nello sviluppo fisico e psicologico dell’uomo e del bambino mi hanno spinto a cercare, nel mio piccolo, di metterne in risalto il valore all’interno di un contesto scolastico, come quello odierno, che marginalizza sempre più la disciplina dell’Educazione fisica.
La presente tesi è quindi il frutto del percorso realizzato all’interno di una classe seconda di scuola primaria nella quale ho vissuto la mia esperienza di tirocinio del quinto anno.
Il primo capitolo della tesi illustra i contributi provenienti dai principali autori e delle scuole di riferimento che hanno definito la nascita della disciplina psicomotoria. Il secondo capitolo affronta il tema dello sviluppo psicologico, motorio, cognitivo e sociale del soggetto in età evolutiva, ponendo particolare attenzione alla fascia d’età 6-12 anni. Il terzo capitolo si focalizza sul percorso legislativo ed effettua un excursus storico-normativo sul ruolo dell’Educazione fisica all’interno della scuola primaria per poi passare a trattare della storia della disciplina psicomotoria e del suo inserimento all’interno del panorama scolastico italiano; vengono inoltre affrontati i temi dell’inclusione e degli alunni con bisogni educativi speciali. Il quarto ed ultimo capitolo riporta l’indagine sullo sviluppo psicomotorio da me condotta all’interno della scuola e la progettazione del percorso di potenziamento realizzato con gli alunni della classe seconda con i quali ho lavorato.
Lo scopo ultimo del mio lavoro è stato quello di cercare di dimostrare come, impostando un’operazione di indagine per rilevare le competenze psicomotorie sia possibile andare ad intervenire e svolgere un lavoro di prevenzione sull’evoluzione motoria dei bambini e di potenziamento negli ambiti risultati carenti in seguito all’analisi dei dati raccolti con il test somministrato. Ciò che è emerso dall’indagine condotta e dall’intervento realizzato sembrerebbe confermare che, se all’interno del contesto scolastico vengono ideati e realizzati percorsi intenzionalmente strutturati per fronteggiare il trend di involuzione motoria al quale si sta assistendo negli ultimi anni, si possano ottenere risultati positivi.
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