Riassunto analitico
Negli anni, lo studio della patogenesi del morbo di Alzheimer (AD) si è evoluto ampiamente, andando ad investigare i diversi fattori che potrebbero svolgere un ruolo chiave nell’insorgenza della malattia, in un quadro complesso di reazioni tuttora non del tutto definite. Diverse sono le ipotesi che sono state prese in considerazione e studiate, spesso concentrandosi sui prodotti di questi processi, piuttosto che sui meccanismi che ne causavano la comparsa e permanenza. Il peptide β amiloide (Aβ), inizialmente studiato unicamente come prodotto della patogenesi del morbo di Alzheimer, svolge un ruolo fisiologico fondamentale nell’ambito delle funzioni cerebrali di ciascun individuo, contribuendo alla plasticità sinaptica e alla formazione della memoria. Questa sua funzione viene svolta principalmente attraverso l’interazione con il sottotipo α7 del recettore nicotinico dell’acetilcolina (α7nAchR). Secondo una recente ipotesi sviluppata dal gruppo della professoressa Daniela Puzzo, un malfunzionamento del recettore potrebbe impedire al peptide di svolgere il suo ruolo fisiologico, inducendo un accumulo che, ad alte concentrazioni, causa i danni molecolari ben noti dell’AD. Sulla base di queste assunzioni, lo scopo di questo progetto di ricerca è di valutare le interazioni tra la trasmissione colinergica e glutammatergica a livello della sinapsi tripartita in un modello non canonico di morbo di Alzheimer, caratterizzato da un knock out (KO) funzionale di α7nAchRs (α7KO). Questi topi sviluppano con l’età riduzione della plasticità sinaptica e delle capacità mnemoniche, le caratteristiche neuropatologiche associate ad Aβ e alla proteina tau, morte neuronale, nonché aumento degli astrociti positivi al marker glial fibrillary acidic protein (GFAP) (Tropea et al., 2021). Questo permette di studiare quali possano essere gli attori coinvolti nello sviluppo di una patologia Alzheimer disease-like (AD-like), con un focus sul ruolo di α7nAchRs astrocitario e sulle interazioni che avvengono a livello della sinapsi tripartita. La valutazione di questi aspetti avviene effettuando esperimenti di glutamate-imaging eseguiti tramite l’utilizzo di microscopia laser con eccitazione di fluorescenza a due fotoni.
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