Riassunto analitico
Con il presente elaborato si è inteso parlare dell’Epifania, di tutta la storia che gravita intorno alla figura della Befana, con peculiare focus sulla figura della Befana nel contesto pugliese. Attualmente, l’immagine della Befana è intrinsecamente correlata con la festa dell’Epifania che cade il 6 gennaio, il cui contenuto religioso non ha nulla in comune con tale figura fantastica che ha funzioni e accezioni differenti. Tuttavia, questa ricorrenza è identificata più con la Befana che con il valore che ricopre per la cristianità. La vecchia della tradizione popolare è un piccolo mito profano senza alcun significato religioso rinvenibile. Attualmente, è collegata all’universo infantile: un argomento, quindi, che viene trattato teneramente con i bambini, mentre assume toni ironici tra gli adulti. Le forme e i particolari cambiano a seconda dei luoghi, tenuto anche conto della enorme diffusione di tale tradizione. Inspiegabile nella sua origine, si dice anche che la Befana sia la moglie dell’Orco, oppure è raffigurata con una fata, una strega benevola, ma talvolta le si conferisce un carattere stizzoso, e si immagina che abiti su un monte, o in mezzo a un bosco, in luoghi remoti, specialmente nelle carbonaie, dove la sua veste si sporca di nero. Viene aiutata dall’asino e con questo gira il mondo ritornando sempre alla sua spelonca nella foresta. Abita sulle montagne, in luoghi inaccessibili e scompare non appena ha svolto il suo compito. Nella tradizione cristiana, la storia della befana è correlata a quella dei Re Magi. La leggenda racconta che nel corso di una freddissima notte d’inverno Baldassare, Gasparre e Melchiorre, nel lungo viaggio per giungere a Betlemme da Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchietta che indicò loro il percorso da intraprendere. I Re Magi, allora, invitarono la donna a seguirli, ma, nonostante le insistenze la vecchina rifiutò. Una volta che i Re Magi andarono via, essa si pentì di non averli seguiti e allora organizzò un sacco pieno di dolci e si mise a cercarli, ma senza successo. La vecchietta, pertanto, iniziò a bussare ad ogni porta, regalando ad ogni bambino che incontrava dei dolcetti, nella speranza che uno di loro fosse proprio Gesù Bambino. L’epifania in Puglia si collega anche a un avvenimento dell’850 d.C. dove il capoluogo della Puglia era la capitale di un emirato, sebbene non sia mai stato riconosciuto dalle autorità musulmane. Il comandante era Muffarag, il quale voleva realizzare una moschea al fine di dimostrare a tutti la sua potenza in campo religioso. In bilico nella leggenda vi è la morte dello spietato capitano. Dopo che tale leader ha tentato di inserire il culto dell’Islam, ha anche tentato di porsi alla conquista della fiducia della gente. Ogni anno, la notte dal 5 al 6 gennaio, due streghe, una buona e l’altra cattiva, si facevano vedere nel cielo barese. La Befana cattiva decapitava qualsiasi persona incontrasse nel suo percorso portando il coraggioso Muffarag a sfidarla (sfortunatamente invano) ed il comandante fu decapitato a sua volta dalla cattiva Befana. Assai interessante di iniziative e di manifestazioni è la Befana fascista a Taranto, a cui, per disposizioni del Federale, il Comando federale della Gioventù Italiana del Littorio (GIL) dedicò nei giorni precedenti un entusiasmato lavoro organizzativo. La Befana viene commemorata nello stesso tempo la mattina del 6 gennaio nel capoluogo e presso tutti i Comandi di GIL di Fascio nei centri della provincia. All’antica tradizione dell’ingenua credenza dei bimbi in una Befana amorfa e senza Patria si sostituiva, al tempo, per i bimbi di tutte le famiglie povere, il positivo affetto, l’amorevole affetto del Duce per essi, mediante l’iniziativa e l’organizzazione della GIL.
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