Riassunto analitico
I fenomeni geologici, come la sedimentazione o la formazione delle montagne, avvengono in tempi troppo lunghi e su aree troppo estese per essere osservati nell’arco di una vita umana. I geologi si servono perciò di modelli, un tempo solo analogici, oggi integrati anche da metodi numerici, per riprodurre i processi terrestri, testare delle ipotesi e costruire delle teorie. Il presente lavoro di tesi illustrerà un progetto di apprendimento attivo indirizzato alle classi III di una scuola secondaria di I grado messo in atto presso l.C. “San Giovanni Bosco” di Campogalliano (Mo). Infatti, gli ambienti più efficaci per l'apprendimento sono rappresentati dalle situazioni formative in cui la partecipazione dell'allievo è attiva, ossia quando l'allievo fa qualcosa, immerso in azioni che lo coinvolgono completamente, in tutto il suo essere, sia cognitivamente che emotivamente, sia sul piano relazionale che sul piano motorio. In questo progetto gli studenti utilizzeranno una sandbox per lo studio dei processi geologici. La sandbox è un modello molto utilizzato per studiare i processi di deformazione della crosta terrestre grazie alla quale è possibile simulare, in periodi di tempo direttamente osservabili e in scala ridotta, processi che avvengono nella crosta terrestre nell’arco di milioni di anni e che portano alla costruzione delle catene montuose e dei bacini oceanici. La scatola di sabbia essendo più dinamica di un’immagine e più interattiva di un’animazione facilita l’apprendimento e la comprensione dei processi geologici che avvengono sulla terra. Inoltre, l’impostazione della sandbox può essere modificata per esplorare una varietà di condizioni, questo facilita lo sviluppo di ipotesi da parte degli studenti e la loro successiva verifica. Le osservazioni, le misurazioni della formazione di faglie e gli schizzi realizzati dagli studenti aiutano ad individuare i fattori che influenzano la deformazione delle rocce introducendo all’uso di un rigoroso metodo scientifico.
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