Riassunto analitico
Dopo la fabbricazione del restauro, è necessario effettuare una prova per valutare il fit prima della cementazione. Tuttavia, la contaminazione salivare del restauro durante la prova rappresenta un possibile problema per la forza di adesione tra la zirconia e il cemento. Pertanto, la superficie del restauro deve essere adeguatamente pulita da eventuali contaminazioni al fine di garantire una forza di adesione sufficiente e una lunga durata.
L'acido fosforico al 37% viene spesso utilizzato seguito da un risciacquo accurato per rimuovere i contaminanti organici e inorganici, ma può limitare la resistenza del legame tra il cemento resinoso e la superficie in zirconia. Un'alternativa efficace è l'abrasione con particelle di ossido di alluminio (50 μm), che può rimuovere i contaminanti, ma l'effetto sull resistenza meccanica della zirconia è oggetto di dibattito. Un'altra metodica suggerita in letteratura è rappresentata dall’alcol etilico puro applicato con un brush sulla superficie interna del restauro al fine di detergerlo. I detergenti specifici per ceramica come Ivoclean sono diventati una scelta preferibile poiché offrono una pulizia più efficace e una maggiore resistenza del legame rispetto all'uso di acido fosforico o al semplice risciacquo con acqua. L'efficacia di altri detergenti come ZirClean e Katana cleaner è ancora poco nota.
Questa tesi si pone l’obiettivo di indagare circa l’efficacia di differenti metodiche di cleaning, rivolgendo particolare attenzione a Katana cleaner (Kuraray Noritake Dental Inc., Okayama, Japan). Katana cleaner è un detergente ceramico acido (pH 4,5) composto da un sale di diidrogenofosfato di 10-metacrilossidicalcio (MDP) che si propone di rimuovere i contaminanti intraorali ed extraorali. Il gruppo idrofobico del sale MDP si lega al contaminante. Il gruppo fosfato idrofilo esposto consente di rimuoverlo con un risciacquo con acqua.
Sono stati selezionati blocchetti di 3 MOL% yttria zirconia ottenuti tramite fresaggio, blocchetti di composito chairside, monconi derivanti da denti naturali estratti per motivi parodontali o ortodontici. Tutti questi campioni sono stati immersi per un tempo di 5 minuti all’interno di saliva umana. In seguito sono stati trattati mediante differenti metodiche di cleaning: asciugatura, risciacquo e asciugatura, acido ortofosforico, alcol etilico, katana cleaner, sabbiatura. Alcuni campioni sono stati trattati con saliva marcata con rodamina.
Infine i campioni sono stati osservati mediante SEM e microscopio a scansione laser confocale.
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