Riassunto analitico
Introduzione La tesi esplora l'anosognosia e la consapevolezza di sé. L'anosognosia è l'incapacità di riconoscere il proprio deficit, un concetto coniato da Babinski nel 1914 per descrivere pazienti con lesioni cerebrali emisferiche destre che non riconoscevano la loro paralisi. Questo fenomeno è presente anche in altre condizioni neurologiche come l'afasia, la malattia di Huntington, il Parkinson e la demenza frontotemporale. Di maggiore interesse risulta lo studio di questa nella malattia di Alzheimer. Metodologia Lo studio ha coinvolto soggetti sani che sono stati sottoposti in fMRI a domande indaganti il Sé e l’Altro nel presente e nel passato. I dati funzionali sono stati analizzati attraverso confronti diretti tra le quattro condizioni (Sè Presente, Sè Passato, Altro Presente e Altro Passato) e correlazioni con discrepanze nei test cognitivi e di personalità. Risultati I dati comportamentali e funzionali mostrano che le regioni cerebrali attivate variano a seconda della prospettiva temporale e anche personale. La vmPFC mostra un segnale maggiore se le domande sono sul Presente, mentre la PCC è reclutata maggiormente per la condizione dell’Altro Presente. La condizione Altro, indipendentemente dalla situazione temporale, è risultata strettamente correlata alla attivazione delle regioni cerebrali posteriori, come corteccia occipitale e calcagna. In più, questi circuiti neurali sono modulabili dal grado di consapevolezza che il soggetto ha di Sé nel Presente, in particolare la vmPFC con i punteggi di discrepanza e la PCC con l’AQ-D. Infine, esiste un circuito condiviso dalle quattro condizione formato da: PCC - Giro Angolare - vmPFC. Discussione Questo studio valida un compito di fMRI per la valutazione della consapevolezza di Sé e dell’Altro, confermando l'importanza del circuito PCC - Giro Angolare - vmPFC. Le differenti attivazioni cerebrali a seconda della prospettiva temporale adottata e il grado di consapevolezza presente supportano l'uso di tale paradigma nello studio della consapevolezza di malattia nei pazienti con Alzheimer.
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