Riassunto analitico
La presenza di metalli pesanti nei prodotti della pesca costituisce uno dei più gravi rischi di natura chimica per la sicurezza degli alimenti della filiera ittica. Ciò interessa non solo oceani e mari, ma anche fiumi e laghi coinvolgendo delle specie in quest’ ultimo caso allevate soprattutto in acquacoltura. Il seguente lavoro di tesi svolto presso i laboratori dell’Area di Chimica e Tecnologie Alimentari dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia “A.Mirri”, verte sulla determinazione delle concentrazioni di cadmio, piombo e mercurio in degli integratori alimentari di due marchi diversi, entrambi il risultato di un processo di estrazione da una matrice come il pangasio, nonché il Pangasianodon hypophthalmus. Seppur povero sul piano nutrizionale di acidi grassi polinsaturi omega -3 rispetto ad altre specie , se ridotto a polvere come integratore sembrerebbe donare azioni benefiche all’organismo grazie ai peptidi bioattivi, poiché in grado di mitigare il diabete di tipo 2, l’ipertensione e perfino di migliorare la salute della pelle con un innalzamento del collagene e della densità di fibroblasti nel tessuto cutaneo. Nello specifico, gli effetti parrebbero evidenti nel medio o lungo periodo, dal momento che si riscontra una diminuzione significativa del numero di rughe con ringiovanimento della cute, purché il consumatore segua il trattamento allungo per delle settimane. Tuttavia, un’esposizione protratta nel tempo per ingestione può ,come contraltare, causare episodi di intossicazione cronica e acuta, in particolare nel primo caso, entrambi indotti da contaminanti ambientali, in quanto la materia prima del prodotto trasformato proviene dal fiume Mekong, tra i più inquinati al mondo. Nonostante si localizzi in un’area rurale, quest’ultima è stata soggetta a una forte e incontrollata urbanizzazione e industrializzazione negli ultimi decenni, caratterizzata dal rilascio immorale di insetticidi, fertilizzanti e dallo sversamento di materiale di scarico in terreni e acque limitrofe, in virtù dell’assenza di normative stringenti che ne regolamentassero l’uso e lo smaltimento al pari dei paesi occidentali, segnando tale degrado la quasi scomparsa di parte della biodiversità , in particolare del pesce gatto gigante, un tempo simbolo di queste terre. Gli obiettivi dell’elaborato sono: • Determinare le concentrazioni di cadmio, piombo e mercurio comparando queste ultime tra i due prodotti a disposizione • Individuare in ognuno di questi integratori la percentuale di campioni con valori rilevati di metalli pesanti risultati inferiori al limite di rivelabilità (LOD), il quale costituisce la minima concentrazione di analita rilevabile con ragionevole affidabilità da una certa procedura analitica. A seguire si sono confrontati i risultati ottenuti con i limiti di legge stabiliti per ciascun metallo dai rispettivi regolamenti CE. che hanno modificato il precedente, cioè il n.1881/2006(testo consolidato)mantenendo però parte della sua struttura originaria. Sostanzialmente, con questo monitoraggio ci si propone di realizzare un controllo sulla qualità di integratori alimentari derivanti da specie ittiche trattate in paesi extra europei come l’Indonesia, al fine di salvaguardare la salute del consumatore finale e tutelarne secondariamente anche l’aspetto economico. Il presente studio ha fornito per la prima volta dei dati interessanti sul tenore di metalli tossici in integratori di collagene marino (MC). Per quanto ne sappiamo, questi sono i primi risultati utili per ottenere un approccio volto alla valutazione del rischio d’esposizione dei consumatori a queste tipologie di integratori. Nello specifico, riguardo ai dati ottenuti, non sono affatto allarmanti,anzi sembrerebbero soddisfacenti e concordanti positivamente con quanto già dichiarato da altri autori su integratori alimentari di natura diversa.
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