Riassunto analitico
In questo ultimo anno di università ho potuto, dopo tanto tempo, ritornare a studiare in maniera seria la letteratura. Nei miei studi superiori non ho mai affrontato in maniera sistematica una trattazione inerente alla letteratura della Resistenza. Alcuni degli autori da me qui approfonditi sono sì presenti nei manuali scolastici ma collocati all’interno dei loro rispettivi generi letterari e mai in una specifica sezione dedicata appunto alla Resistenza. Credo che analizzare quegli anni di guerra e in particolare di guerra civile, dove vediamo italiani lottare contro altri italiani, non più soltanto sotto la lente di ingrandimento della storia ma appunto attraverso quella di grandi autori letterari sia importante e offra nuove chiavi di lettura. Solo infatti nelle grandi opere letterarie, alcune delle quali ho approfondito nel mio studio, si può recuperare il senso ed il rispetto della sofferenza vissuta e del coraggio dimostrato da questi uomini. Dopo un inquadramento storico relativo all’ascesa al potere del Fascismo, all’inizio della guerra e soprattutto ai fatti successivi all’armistizio dell’8 settembre 1943, ho affrontato nel primo capitolo la questione, assai complessa e dibattuta, intorno al concetto di “guerra civile”. L’analisi è stata condotta a partire dalla fondamentale opera storiografica di Claudio Pavone, Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza (1991). Ho poi proseguito analizzando il rapporto tra la Guerra civile e letteratura. Tale relazione è il filo conduttore di tutto questo studio ed è il punto di partenza nell’analisi di ogni autore trattato. Nel secondo capitolo si fa riferimento al bisogno di “autobiografia collettiva” che muove i diversi autori, tutti con una vera e forte esperienza all’interno della lotta partigiana che però porterà sul piano letterario ad esiti assai diversi. Da una parte più generale dove vengono delineate le caratteristiche complessive della letteratura resistenziale e le sue diverse componenti e tipologie, sono poi venuto all’analisi più dettagliata di alcune figure della grande letteratura. Il primo autore trattato è Elio Vittorini di cui è stata ricostruita la biografia per poi passare alle sue opere più attinenti al tema di questo lavoro. Di Vittorini ho provato a tracciare le principali caratteristiche stilistiche in due opere molto diverse tra loro per il periodo storico narrato: la prima infatti riguarda gli anni precedenti alla guerra mentre la seconda entra nel vivo della lotta partigiana. Il terzo capitolo è stato interamente dedicato ad Italo Calvino, con l’analisi non solo del suo primo romanzo Il sentiero dei nidi di ragno, ma anche della Prefazione del 1964 all’opera stessa che delinea in maniera organica le posizioni dell’autore e di altri letterati del periodo a proposito della lotta partigiana, della guerra civile e delle sue caratteristiche, dello stile e delle finalità del proprio lavoro. In queste pagine l’autore mette inoltre in luce la motivazione della scelta di un punto di vista tanto particolare, come quello del giovane Pin, protagonista del romanzo. Il mio lavoro si conclude con il capitolo dedicato a quello a cui Calvino stesso assegna il ruolo del più grande autore resistenziale: Beppe Fenoglio. A partire dalla sua breve vita condotta sempre in modo defilato rispetto al centro delle polemiche letterarie e dalla sua partecipazione in prima persona alla lotta partigiana militando prima tra i “rossi” della brigata Garibaldi e poi tra gli “azzurri”, ho analizzato diverse sue opere. Ho cercato di mettere in evidenza il loro forte carattere autobiografico e il forte desiderio di raccontare in prima persona delle vicende tanto importanti. Di Fenoglio ho inoltre approfondito il rapporto con Pietro Chiodi, già suo docente durante gli anni del liceo e poi comandante partigiano e autore di un libro scritto in forma diaristica dal valore molto elevato.
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