Riassunto analitico
Introduzione In questo studio sono state analizzate numerose RM di spalla di pazienti che presentavano la lesione di Bone Bruise, allo scopo di poter stilare una classificazione radiologica, basandoci sulla dimensione e sulla localizzazione della lesione, ma anche per poter definire i risvolti clinici di questa lesione. Gli autori hanno valutato, secondo specifici criteri, quali di queste RM potessero essere oggetto di studio al fine di affrontare, per la prima volta, l’analisi del bone bruise nella spalla.
Materiali e Metodi In questo studio sono stati arruolati cento pazienti, 70 maschi e 30 femmine, che presentavano il Bone Bruise nella spalla, riconosciuto tramite l’analisi della RM risalente al primo episodio lussativo o traumatico. In seguito al colloquio telefonico è stato possibile suddividere la popolazione in due gruppi. Il gruppo A, costituito da 50 soggetti, presenta il bone bruise in seguito ad uno o più episodi di lussazione della spalla, mentre il gruppo B, presenta il bone bruise in seguito ad uno o più episodi traumatici minori, contusivi, distrattivi o sublussativi della spalla. Sono state analizzate le condizioni cliniche dei pazienti tramite la somministrazione del questionario ASES, che ci ha permesso di conoscere l’entità della limitazione funzionale e la valutazione del dolore. È stata valutata e calcolata sia l’area di bone bruise in rapporto all’area della testa omerale, sia l’area della lesione di Hill-Sachs, presente esclusivamente nel gruppo A, sfruttandone la lunghezza e la profondità, grazie all’utilizzo del programma Horos. I dati ottenuti relativi ai diversi parametri sono stati analizzati per valutare se vi fosse una possibile correlazione proporzionale e statisticamente significativa.
Risultati L’analisi delle immagini di RM ci ha permesso di stilare una prima classificazione del Bone Bruise, suddividendolo in minore, se di dimensione 25%, intermedio se tra il 26-50%, ampio se 50%. Il Bone Bruise, inoltre, viene definito secondo la sua localizzazione in quattro quadranti, antero-mediale, antero-laterale, postero-mediale, postero-laterale. L’analisi statistica dei dati ha dimostrato la presenza di una correlazione inversamente proporzionale fra l’età e la dimensione del Bone Bruise, in quanto questo tende ad essere tanto maggiore quanto più il soggetto è giovane. Inoltre, si è evidenziata una maggiore limitazione funzionale e un maggior dolore, espressi da bassi punteggi del questionario ASES, in corrispondenza con una dimensione maggiore di Bone Bruise. L’area della perdita ossea, corrispondente alla lesione di Hill-Sachs, si è dimostrata essere direttamente proporzionale alla dimensione del Bone Bruise. Si è inoltre riconosciuta una corrispondenza nella localizzazione spaziale tra le due lesioni.
Conclusioni Il presente studio pone le basi per l’analisi più approfondita del Bone Bruise nella spalla, proponendo una nuova classificazione ed analizzando i risvolti clinici e patologici di questa lesione. È stato dimostrato in questo studio che un bone bruise della testa omerale, correlato all’Hill-Sachs, possa essere un utile complemento alla diagnosi nei casi di instabilità, e che le contusioni ossee indicano una lesione osteocondrale significativa che possa avere un risvolto ed una correlazione clinica. Sicuramente numerosi ed ulteriori studi sono necessari per approfondire la conoscenza sul Bone Bruise nella spalla, che ad ora rimane una lesione misconosciuta e quasi per nulla studiata.
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Abstract
Introduction
In this study, a large number of shoulder MRIs of patients with Bone Bruise were analyzed in order to be able to draw up a radiological classification, based on the size and location of the lesion, but also to be able to define the clinical implications of the Bone Bruise.
The authors evaluated, according to specific criteria, which of these MRIs could be studied to address, for the first time, the analysis of bone bruise in the shoulder.
Materials and Methods
One hundred patients were enrolled in this study, 70 males and 30 females, who presented with Bone Bruise in the shoulder, recognized by MRI analysis from the first dislocation or traumatic episode.
Following the telephone interview, it was possible to divide the population into two groups.
Group A, consisting of 50 subjects, presented with bone bruise following one or more dislocative episodes of the shoulder, while group B, presented with bone bruise following one or more minor traumatic, contusive, distractive or subluxative episodes of the shoulder.
The clinical conditions of the patients were analyzed by administering the ASES questionnaire, which allowed us to know the extent of functional limitation and pain assessment.
Both the area of bone bruise in relation to the humeral head area and the area of the Hill-Sachs lesion, which was only present in group A, was assessed and calculated using its length and depth, using Horos.
The data obtained for the different parameters were analyzed to assess whether there was a possible proportional or statistically significant correlation.
Results
The analysis of the MRI images allowed us to draw up an initial classification of the Bone Bruise, subdividing it into minor, if of size 25%, intermediate if between 26-50%, large if 50%.
Bone Bruise is also defined according to its location in four quadrants, antero-medial, antero-lateral, postero-medial, postero-lateral.
Statistical analysis of the data showed the presence of an inversely proportional correlation between age and the size of the Bone Bruise, as this tends to be greater the younger the subject.
Furthermore, greater functional limitation and greater pain, expressed by lower ASES questionnaire scores, were shown to correspond with a greater Bone Bruise size.
The area of bone loss, corresponding to the Hill-Sachs lesion, was shown to be directly proportional to the size of the Bone Bruise.
A correspondence in spatial location between the two lesions was also recognized.
Conclusions
The present study lays the foundation for a more in-depth analysis of Bone Bruise in the shoulder, proposing a new classification and analyzing the clinical and pathological implications of this injury.
It was shown in this study that a bone bruise of the humeral head, correlated with Hill-Sachs, can be a useful adjunct to the diagnosis in cases of instability, and that bone bruises indicate a significant osteochondral lesion that may have a clinical implication and correlation.
Undoubtedly, numerous and further studies are needed to further our knowledge of Bone Bruise in the shoulder, which to date remains a misunderstood and almost unstudied lesion.
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