Riassunto analitico
La presente tesi ha lo scopo di indagare la concettualizzazione della polarità caldo-freddo e del calore, già a partire dalla scuola dell’infanzia, attraverso modalità narrative, laboratoriali, esperienziali e l’utilizzo di differenti linguaggi secondo l’approccio metodologico del progetto di tirocinio “Piccoli Scienziati”. Si è analizzata, inoltre, l’efficacia della sinergia tra approccio narrativo-metaforico alle scienze e approccio Universal Design for Learning (UDL) all’interno di una progettazione accessibile e aperta a tutte le specificità presenti nel contesto della sezione di riferimento: in questo modo è stato possibile fornire una chiave di lettura a tali approcci innovativa, aperta e flessibile. Sono state documentate, a questo proposito, le rappresentazioni grafiche, le verbalizzazioni e le conversazioni dei bambini di una sezione mista di bambini di tre, quattro e cinque anni, per cogliere l’efficacia degli interventi realizzati e delle teorie a cui essi fanno riferimento. Vengono indagati gli studi di Kieran Egan (2012), G. Lakoff e M. Johnson (1980) secondo i quali, grazie all’utilizzo di particolari strumenti cognitivi quali la narrazione e le metafore concettuali, è possibile avvicinarsi ed educare alla scienza già a partire dalla prima infanzia. Tali strumenti, infatti, orientano il modo di conoscere ed approcciarsi alla realtà favorendo la costruzione di significati sempre più complessi e strutturati. Secondo tali studiosi la mente è organizzata in strutture schematiche, fondamentali per il nostro agire, riflettere e comprendere il mondo, denominate Image schema e derivanti dall’interazione esistente tra individuo e ambiente. La nostra conoscenza, di conseguenza, è embodied, in quanto frutto di tale interazione. Viene, quindi, presentato il pensiero di Hans U. Fuchs (2013) inerente all’importanza delle storie nella vita di ogni individuo e al loro utilizzo nell’educazione scientifica per far emergere concetti relativi alla Force Dynamic Gestalt di particolari fenomeni quali gli aspetti di qualità, quantità e forza-potere. Viene affrontato il tema, quanto mai attuale, dell’inclusione scolastica. L’eterogeneità delle classi è caratteristica evidente della scuola odierna. Tale eterogeneità deve poter essere considerata un valore piuttosto che un ostacolo poiché alla costruzione di una società democratica ed integrata deve concorrere una scuola in cui tale integrazione sia processo della vita quotidiana degli alunni. Per favorire una progettazione didattica declinata in termini di inclusione e accessibilità viene proposto l’approccio UDL (Universal Design for Learning) e ne vengono dettagliati ed analizzati i principi e le Linee guide di riferimento così come proposte dal CAST (2018). Nel quarto capitolo è presentato il lavoro di ricerca svolto presso una scuola dell’infanzia ai fini della sperimentazione. Dopo aver delineato e descritto il contesto, i traguardi di competenza e gli obiettivi specifici coinvolti nel percorso didattico, vengono declinate le ipotesi di ricerca che hanno guidato l’intero lavoro di tesi. Viene quindi presentata la storia-artefatto, filo conduttore dell’intero percorso, e viene ripercorsa l’unità progettuale declinata e realizzata interamente in accordo con i principi e le Linee guida UDL. Dall’analisi dei dati viene data risposta alle domande di ricerca: dai risultati ricavati si segnala la concettualizzazione da parte di tutti i bambini dell’Image schema della polarità caldo/freddo e del calore, con particolare riferimento agli aspetti di quantità e di intensità. Il percorso ha favorito un importante avvicinamento tra l’approccio narrativo metaforico alle scienze e la teoria UDL offrendo spunti di riflessione per la promozione di questo connubio.
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