Riassunto analitico
Il tema della crisi dei semiconduttori riguarda ormai un ampio ventaglio di industrie: dall’elettronica di consumo all’automotive, dall’informatica alla sanità. Questo perché i processori e microprocessori che ne vengono ricavati rappresentano il cervello di qualunque dispositivo elettronico. Il Covid-19 rappresenta solo l’ultima goccia di un vaso fin troppo colmo per poter sopportare gli eventi imprevisti (disastri naturali, guerre dei dazi etc.) che hanno portato a una preoccupante riduzione dell’offerta a fronte di una domanda sempre più crescente di chip. Lo scopo di questo lavoro di ricerca è quello di cercare di comprendere come si è arrivati a una crisi globale dei chip così catastrofica; indagando sulle origini, sullo scenario attuale e sulle implicazioni future. Si è fatto ciò partendo da un’analisi delle top 50 aziende al mondo che operano nel campo dei semiconduttori. In particolare, sono state svolte indagini sulle scelte da parte di queste aziende, dei paesi in cui delocalizzare le varie fasi della produzione dei chip (design, fabbricazione, test e assemblaggio, imballaggio), cercando di comprendere i motivi per cui sono stati selezionati determinati paesi e/o continenti per una specifica fase piuttosto che altri e per identificare trend comuni alle aziende proprio nei motivi che hanno portato a queste decisioni. In seguito, è stata svolta un’ulteriore analisi sulle strategie di risposta alla crisi globale dei chip da parte delle compagnie. In particolare, su quali sono state le scelte aziendali per far fronte a questa enorme crisi e anche in questo caso si è cercato di comprendere se ci sono state delle tendenze comuni che hanno portato a una regolarità empirica, oppure no. Infine, viene offerta una panoramica dei progetti di resilienza presentati dai maggiori governi mondiali con lo scopo, come si vedrà, di raggiungere un certo livello di autosufficienza nella produzione di chip così da ridurre (ed eliminare nel lungo periodo) la troppa dipendenza verso altri paesi, apparentemente identificata come causa primaria dell’impatto brutale della crisi sulle loro economie. A questo proposito, si è cercato di capire se il reshoring rappresenti davvero la soluzione a future crisi delle supply chain e a ridurne al minimo i relativi “colli di bottiglia” oppure se esistono soluzioni alternative a questo crescente nazionalismo dei semiconduttori e dunque se una collaborazione e cooperazione ben organizzata tra i vari paesi rappresenti la via maestra per il rafforzamento e la resilienza delle economie globali.
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Abstract
The issue of the semiconductor crisis by now concerns a wide range of industries: from consumer electronics to automotive, from IT to healthcare. That is because processors and microprocessors made from such materials represent the brain of any electronic device. The Covid-19 represents just the tip of the iceberg of a series of unforeseen events (natural disasters, tariff wars, etc.) that have led to a dramatic reduction in supply against an ever increasing demand for chips.
The aim of this research paper is to try to understand how such a catastrophic global chip crisis occurred; by investigating into the origins, the current scenario and the future implications.
In doing so, an analysis of the world's top 50 semiconductor companies was carried out. More specifically, an investigation was conducted on the choices made by these companies regarding the countries to which they offshored the different phases of chip production (design, manufacturing, testing and assembly, packaging), in an attempt to understand the reasons why certain countries and/or continents were selected for a specific phase rather than others, and to identify common trends among the companies in terms of the drivers of these decisions.
Further analysis was then carried out on the companies' response strategies to the global chip crisis. In particular, concerning what corporate choices were made in order to respond to this massive crisis, and here as well, an examination was made of whether there were common trends that led to empirical regularity, or not.
Finally, an overview is provided concerning the resilience plans put forward by the world's major governments with the aim, as will be shown, of achieving a certain level of self-sufficiency in chip production so as to reduce (and eliminate in the long run) the over-dependence on other countries, apparently identified as the primary cause of the brutal impact of the crisis on their economies. In this regard, it has been investigated whether reshoring really represents the solution to better tackle future supply chain crises and to mitigate the related supply chains 'bottlenecks', or whether there are alternative solutions to this growing nationalism of semiconductors and thus whether a well-organised collaboration and cooperation between countries represents the right path towards stronger and more resilient global economies.
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