Riassunto analitico
Il trapianto di rene (KT) è diventato una procedura sicura ed efficace per le persone che vivono con l'HIV (PLWH) con buoni risultati valutati solitamente a 3 e 5 anni dopo il trapianto. Lo scopo di questo studio era valutare gli esiti clinici e relativi al trapianto a lungo termine nei riceventi di KT con infezione da HIV (HIV KTR) rispetto a quelli senza HIV (non-HIV KTR). Abbiamo condotto uno studio retrospettivo su PLWH che hanno subito KT presso il Centro Trapianti di Modena dal 2007 a gennaio 2024, confrontandoli con i riceventi non-HIV trapiantati nello stesso centro. Nelle analisi univariate, per le variabili categoriali e continue, sono stati utilizzati il test χ2 o il test esatto di Fisher e il test t di Student o il test di Wilcoxon-Mann-Whitney. Un valore di p<0.05 è stato considerato significativo. Gli esiti clinici erano la sopravvivenza dei KTR all'ultimo follow-up disponibile e le infezioni post-trapianto avvenute entro 2 anni. Gli esiti relativi al trapianto includevano il fallimento e il rigetto del trapianto. Gli esiti dello studio sono stati valutati dopo gennaio 2013 utilizzando le curve di Kaplan-Meier. Sono state eseguite analisi multivariate mediante regressione di Cox per esplorare i fattori di rischio per il rigetto del trapianto e le infezioni post-trapianto. Trentasei individui con infezione da HIV hanno subito KT dal 2007 a gennaio 2024: 67% maschi, 75% caucasici con un'età mediana di 59 anni (IQR 30-72), conta mediana di CD4 al trapianto 487 (IQR: 151-1324) cellule/mmc. HIV RNA era non rilevabile in tutti i PLWH all'ultimo follow-up disponibile di 754 anni-persona (PYFU). Il regime antiretrovirale più comune al trapianto era a base di INSTI (76%), mentre il PI era utilizzato nel 36,4% dei casi. Tra questi, il 23% ha raggiunto 10 anni di follow-up. Gli HIV KTR sono stati confrontati con 186 riceventi non HIV: 67% maschi, 87,5% caucasici, con un'età mediana di 57 anni (IQR: 33-74). Di questi, il 5,4% ha raggiunto 8 anni di follow-up. Durante un periodo di 630PYFU, non sono state osservate differenze nei IR di fallimento del trapianto tra HIV e non-HIV KTR (IR 4.5 [95%CI 1.46-14.1] vs. 3.55 [95%CI 2.29-5.50] per 100PYFU; p=0.746). Sebbene il IR di rigetto fosse più alto negli HIV KTR rispetto ai riceventi non-HIV, la differenza non era statisticamente significativa (IR 10.2 [95%CI 4.41-8.66] vs. 5.7 [95%CI 3.93-8.25], p=0.245). Il principale fattore di rischio per il rigetto era l'infezione da CMV dopo il KT (Hazard ratio [HR] 4.24, 95%CI 1.96-9.16, p<0.001), mentre l'uso di ATG come trattamento di induzione era protettivo (HR 0.26, 95%CI 0.09-0.78, p=0.016). Per quanto riguarda gli esiti clinici, i tassi di mortalità erano simili tra HIV e non-HIV KTR (IR 6.06 vs. 3.37 per 100PYFU, p=0.360) e non è stata trovata una differenza significativa nell'incidenza delle infezioni post-trapianto complessive (IR 3.97 vs. 3.55 per 1000PYFU, p=0.608). Tuttavia, abbiamo trovato una maggiore incidenza di riattivazione/primainfezione da CMV nei nonHIV KTR rispetto a quelli senza HIV (p=0.017) in base allo stato sierologico del CMV al trapianto. I fattori di rischio per le infezioni includevano l'uso di organi da donatori deceduti (HR 1.69, 95%CI 1.02-2.78, p=0.040) e il rigetto del trapianto (HR 1.60, 95%CI 1.03-2.49, p=0.037). Nella nostra coorte, la sopravvivenza a lungo termine del paziente e del trapianto era simile tra i riceventi HIV e non-HIV, confermando i buoni risultati riportati in letteratura. Anche se non vi era una differenza significativa nel tasso di incidenza del rigetto, gli HIV KTR avevano più frequentemente rigetto del trapianto; questo aspetto rimane ancora un problema impegnativo in questa popolazione. I PLWH non hanno mostrato un rischio maggiore di infezioni post-trapianto e hanno mostrato un rischio inferiore di riattivazione/primoinfezione da CMV a causa di una maggiore prevalenza di sieropositività al CMV e una minore esposizione di ATG al trapianto.
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Abstract
Background
Kidney transplantation (KT) has become a safe and effective procedure for people living with HIV (PLWH) with good outcome evaluated in general at 3 and 5 years after transplant. The aim of this study was to evaluate long term clinical and graft-related outcomes in kidney transplant recipients with HIV infection (HIV KTR) compared to those without HIV (non-HIV KTR).
Methods
We conducted a retrospective study on PLWH underwent KT at the Transplant Centre of Modena from 2007 to Jan 2024, comparing them to non-HIV recipients transplanted at the same centre. In univariable analysis, χ2 test or Fisher’s exact test and t student or Wilcoxon-Mann-Whitney test were used for categorical and continuous variables, respectively, as appropriate. A p value < 0.05was considered significant.
Clinical outcomes were KTR survival at the last available follow-up and post-transplant infections occurred within 2 years after KT. Graft related outcomes were failure and rejection. Study outcomes were evaluated after Jan 2013 using Kaplan-Meier curves. Multivariable analyses by means of cox-regression were performed to explore risk factors for graft rejection and post-transplant infections.
Results
Thirty-six individuals with HIV infection underwent KT from 2007 to Jan 2024: 67% males, 75% Caucasian with a median age of 59 (interquartile range [IQR] 30-72) years, median CD4 cell count at transplant 487 (IQR: 151-1324) cell/mmc. HIV RNA was undetectable in all PLWH at last available visit during a 754 person-year follow-up (PYFU). Most common antiretroviral regimen at transplant was INSTI-based (76%), while PI was used in 36,4% of recipients. Among those, 23% reached 10 years of follow-up. HIV KTR were compared to 186 non HIV recipients: 67% males, 87.5% Caucasian, with a median age of 57 (IQR: 33-74) years. Of those, 5.4% reached 8 years of follow-up.
During a 630 PYFU period, no differences were observed in graft failure incidence rates (IR) between HIV and non-HIV KTR (IR 4.5 [95%CI 1.46-14.1] vs. 3.55 [95%CI 2.29-5.50] per 100 PYFU; p=0.746). Although the rejection IR was higher in HIV KTR than non HIV recipients, the difference was not statistically significant (IR 10.2 [95%CI 4.41-8.66] vs. 5.7 [95%CI 3.93-8.25], p=0.245). The main risk factor for rejection was CMV infection after KT (Hazard ratio [HR] 4.24, 95%CI 1.96-9.16, p<0.001), while the use of thymoglobulin as induction treatment was protective (HR 0.26, 95%CI 0.09-0.78, p=0.016). Regarding clinical outcomes, mortality rates were similar between HIV and non-HIV KTR (IR 6.06 vs. 3.37 per 100PYFU, p=0.360) and no significant difference in the incidence of overall post-transplant infections was found (IR 3.97 vs. 3.55 per 1000PYFU, p=0.608). However, we found a higher incidence of CMV reactivation/first infection in non HIV KTR than in those without HIV (p=0.017) according to CMV serostatus at transplant. Risk factors for infections included the use of organs from deceased donors (HR 1.69, 95%CI 1.02-2.78, p=0.040) and graft rejection (HR 1.60, 95%CI 1.03-2.49, p=0.037).
Conclusion
In our cohort of kidney transplant recipients in Modena the long-term patient and graft survival was similar between HIV and non-HIV recipients, confirming the good outcome reported in literature. Even though there was not a significant difference in rejection incidence rate, HIV KTR had more frequently graft rejection; this aspect still remains a challenging problem in this population, although it seems not to impact in higher infectious risk. Indeed, PLWH did not show a higher risk of post-transplant infections and apparently displayed lower risk of CMV reactivation/first infection due to a higher prevalence of CMV seropositivity and lower exposure to thymoglobulin at transplant.
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