Riassunto analitico
La calcolosi urinaria è una patologia cronica, multifattoriale e ad elevata prevalenza. Nel corso degli ultimi decenni, le terapie mediche e chirurgiche valide per questa condizione si sono sempre più affinate, con l'obiettivo di ottenere, in maniera mininvasiva per il paziente, una bonifica completa dall’urolitiasi (stone free status). Al giorno d’oggi, chirurgia a cielo aperto e videolaparoscopia sono utilizzate in un ridotto numero di casi, in quanto caratterizzate da una non trascurabile invasività. Chirurgia intrarenale retrograda (RIRS), nefrolitotrissia percutanea (PNL) e litotrissia extracorporea ad onde d'urto (ESWL) sono le tre tecniche attualmente più utilizzate nel trattamento della calcolosi renale. Tra queste, la scelta terapeutica si basa in particolar modo su dimensioni e posizione della litiasi nelle cavità renali. Tuttavia, in caso di calcolosi renale singola tra 1 e 2 cm, è stato dimostrato che tra RIRS, PNL ed ESWL nessuna opzione terapeutica sia maggiormente efficace rispetto alle altre. In tale “zona grigia”, è pertanto necessario esplorare ulteriori parametri, in grado di definire la tecnica più adatta per un determinato paziente. Per poter comprendere quali variabili risultino significative, è stato creato un nomogramma, analizzando retrospettivamente 2605 pazienti sottoposti a trattamento attivo di calcolosi renale singola di 1-2 cm. Questo strumento predittivo è in grado di predire il rischio di fallimento di RIRS, PNL e ESWL, a seconda di una serie di caratteristiche preoperatorie proprie del paziente e del calcolo. Per determinare la riproducibilità e la validità di questo modello anche in una popolazione differente dalla coorte di sviluppo, è stato eseguito uno studio di validazione esterna del suddetto nomogramma, studio su cui si basa la tesi in oggetto.
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Abstract
The presence of urinary stones is considered a chronic, multifactorial, and high-prevalence disease. In the last few decades, medical and surgical therapies related to this condition have improved, with the goal of providing the patient with the greatest benefits in terms of stone-free status, in the least invasive way possible. Nowadays, open and videolaparoscopic surgery are rarely performed since they can lead to a non-insignificant invasiveness. Retrograde intrarenal surgery (RIRS), percutaneous nephrolithotomy (PNL) and extracorporeal shock wave lithotripsy (ESWL) are the three most performed surgical therapies in the treatment of kidney stone disease. Among these three, the therapeutic choice is usually determined by the size of the lithiasis and its location within the renal cavities. Nevertheless, in case of single kidney stones between 1 and 2 cm in size, none between RIRS, PNL and ESWL has showed a clear superiority over the others. In this "grey zone", other criteria must be investigated to determine which technique should be tailored to a specific patient. To determine which variables were significant, a nomogram was created by retrospectively analyzing 2605 patients who underwent active therapy for single 1-2 cm renal stones. This tool is able to predict, based on preoperative features of the patient and the stone, the risk of treatment failure of RIRS, PNL and ESWL in this setting. To assess the model's reproducibility and validity in a population other than the development cohort, an external validation of the nomogram above mentioned was performed. As a result, the current dissertation is based on this external validation study
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