Riassunto analitico
L’obiettivo della tesi in oggetto è sottolineare l’importanza di un’adeguata preparazione alle principali tematiche giuridico-economiche e alle nozioni base della finanza fin dall’educazione scolastica. Tale fine potrà essere raggiunto attraverso una trattazione che si snoda in quattro parti. La prima prende in analisi l’attuale contesto scolastico italiano e quindi sia le cifre dell’offerta formativa (scuole, alunni, docenti) che l’aspetto economico-finanziario, sia la struttura del sistema educativo che i dettagli della didattica; infine un excursus sulle riforme che, negli ultimi 70 anni hanno modificato l’istruzione del nostro Paese rendendola quel che è oggi. Nella seconda parte il focus sarà sulle normative nazionali ed internazionali che suggeriscono l’introduzione delle disciplina economico-giuridiche nei programmi scolastici, con particolare attenzione alle indicazioni della raccomandazione 962 del 18/12/2006; sarà presentato, inoltre, un confronto con le situazioni degli Stati dell’UE e di quelli extraeuropei. Il terzo capitolo sarà dedicato alla ricerca sperimentale vera e propria che consiste nella valutazione della preparazione degli studenti liceali (nell’ambito delle nozioni basilari sul diritto pubblico e l’economia) operata tramite un’indagine quantitativa: questa parte verrà conclusa con l’analisi e la discussione dei risultati ottenuti. L’ultima sezione intende invece approfondire il tema della finanza comportamentale, attraverso lo studio della letteratura esistente in tema: si potrà quindi evidenziare, anche tramite l’analisi di quest’ultimo aspetto, la necessità impellente di programmi di educazione finanziaria. La trattazione terminerà con delle conclusioni generali sulle tematiche proprie dell’intero progetto di ricerca. Il fine ultimo di tale progetto di ricerca, ciò che preme evidenziare con chiarezza, è l’assoluta ed impellente necessità di programmi scolastici adeguati per l’educazione al diritto, all’economia e all’alfabetizzazione finanziaria: l’Italia è ad oggi l’unico Paese in cui tali materie non ricoprono uno status di discipline indipendenti, con piani di studio ben definiti, docenti preposti ed in monte ore dedicato, provocando un deficit cognitivo in tal senso che il nostro Stato non può più permettersi. È stata la stessa Unione Europea ad aver ricordato più volte come l’educazione civica e ai concetti basilari dell’economia sia essenziale per la formazione di cittadini che possano vivere con coscienza all’interno delle società. Allora appare ovvio che sia giunto il momento anche per l’Italia di agire in questa direzione e di pianificare finalmente programmi che possano coprire efficacemente ed efficientemente tutte le fasce d’età, con particolare attenzione a quella degli adolescenti, cosicché sia possibile formare una generazione futura che sia in grado di condurre un’esistenza da cittadinanza attiva nella piena consapevolezza dei propri diritti e doveri in tema giuridico ed economico.
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