Riassunto analitico
Il sentirsi fragili e vulnerabili in un mondo che si aspetta invece che tutti siano sempre prestanti, rappresenta una sorta di missione impossibile che spaventa e affatica lo sguardo con cui, oggi, giovani e meno giovani, approcciano alle proprie questioni di vita. Vivere in costante balia delle aspettative altrui, rinunciare al proprio voler essere per trovarsi costantemente in uno stato di dover essere: dover essere performanti, dover essere vincenti ed esteticamente ineccepibili (belli, magri, forti, ecc.) rappresenta l’insieme degli elementi che oggi caratterizzano un nuovo – e non del tutto sano – “approccio alla vita”. Questo processo si è quasi totalmente scatenato a seguito della rivoluzione tecnologica e della diffusione del fenomeno della globalizzazione. Questo stato emotivo di tensione, ansia e stress rappresenta un grave problema del mondo attuale e, per essere risolto, è necessario indagare ed intervenire sulle motivazioni di stress e ansia che maturano nell’individuo già a partire dall’età dell’infanzia. Le neuroscienze, negli ultimi 20 anni, hanno descritto bene quali e quanti cambiamenti deve affrontare il cervello nel passaggio dal periodo dell’infanzia allo stato di “uomo adulto” e la maturazione dei circuiti integrativi neuronali dei lobi prefrontali connota in modo fondamentale la salute mentale già nei suoi primi anni di vita e diventa quindi un elemento predittivo circa il suo benessere psicologico nei suoi anni a venire. È infatti ormai noto quanto lo stress — insieme ai traumi e all'incapacità dell'adulto di fornire un modello di attaccamento sicuro — rappresenti uno dei fattori di rischio maggiormente in grado di affaticare e danneggiare lo sviluppo cerebrale e il funzionamento mentale in età evolutiva. Ecco dunque che, come hanno dimostrato molti esperti del tema, un ottimo strumento che gioca a supporto di queste situazioni è sicuramente la pratica della mindfulness, oggi da molti ritenuta una delle strategie di '"manutenzione" del funzionamento mentale in tutte le fasi del ciclo di vita e anche in specifiche situazione patologiche. Tale strumento, infatti, oltre ad essere di grande supporto per gli adulti, nell’ambito privato e professionale, si è scoperto essere di grande aiuto anche per i bambini, già nell’età dell’infanzia, poiché li aiuta a superare situazioni di stress e preoccupazioni prettamente di tipo scolastico, ma anche a sciogliere ansie e tensioni trasmesse dalla vita frenetica cui li sottopongono i genitori. Praticare, quindi, in modo regolare la mindfulness, anche per i bambini, rappresenta un modo “sano” per gestire al meglio situazioni e sentimenti; ancora di più, quando si è piccoli, questo strumento più addirittura essere utile nell’imparare a gestire le emozioni e non lasciarsi sopraffare da esse poiché insegna ad escludere tutti quegli elementi che scatenano lo stress e a vivere le sensazioni nel momento stesso in cui queste si presentano; allo stesso tempo, anche le parti associate a sentimenti positivi, alla compassione e alla gentilezza si rafforzano. La Mindfulness, dunque, è un metodo in grado di rafforzare la percezione del bambino e di far sì che egli possa credere nelle sue capacità e fortificare la fiducia in sé stesso che sarà poi la base per la sua affermazione nel mondo. si tratta di un metodo naturale che fa leva sulla capacità del soggetto, di "sentirsi", "consapevolizzarsi" e "attenzionarsi" nel "qui ed ora" della propria vita così da avere un approccio ottimista e gentile alla propria esistenza, alla relazione con sé stessi e con gli altri.
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