Riassunto analitico
La letteratura per l’infanzia comprende una moltitudine di testi letterari che, tramite la narrazione, parla ai suoi lettori tenendo conto sia delle caratteristiche dei bambini che incontrano il testo, sia degli adulti che li affiancano durante l’atto della lettura. Entrambe queste due generazioni di lettori devono essere in grado di ritrovare, nelle storie, preziosi insegnamenti e schemi di pensiero (e di azione) che potranno poi applicare alle situazioni reali, assegnando significato agli avvenimenti. Nonostante la pluralità dei generi che appartengono a questa branca della letteratura, ben presto si inizia a comprendere la necessità di affiancare ai grandi classici destinati ai bambini e ai ragazzi, capaci di parlare a ogni epoca e luogo, alcuni racconti che fossero in grado di ricalcare la crescente complessità e le moderne e recenti esigenze della società. Nascono, così, nuovi generi della letteratura per l’infanzia grazie anche all’innovazione tecnologica e digitale che ha influenzato la trasmissione e la fruizione della pratica della lettura, sia prima con l’avvento dei Mass Media, sia successivamente con l’introduzione dei New Media. Sono nati, difatti, moderni strumenti in grado di supportare l’attività del leggere, talvolta modificandola radicalmente nei tempi, nelle modalità e persino nei luoghi in cui poterla svolgere. Questi device sono stati (e sono ancora) oggetto di numerose critiche a causa dell’elevata forza seduttiva e persuasiva che gli stessi esercitano sugli utilizzatori, soprattutto sui bambini. Nonostante le numerose evidenze scientifiche a supporto dei rischi (sia salutari che di sicurezza) a cui i bambini vanno incontro durante l’utilizzo di questi strumenti, nonché degli effetti negativi sulla loro capacità di memorizzazione, di concentrazione e di sviluppo dell’immaginazione, si intende sottolineare come il problema non risiede nei dispositivi in sé, ma dipenda piuttosto dallo scorretto e smodato uso che se ne fa degli stessi. Risulta necessaria, dunque, la supervisione e la mediazione degli adulti durante l’incontro tra i bambini e i device tecnologici e digitali, stabilendo, oltretutto, adeguati tempi e appropriate modalità di utilizzo degli stessi in base all’età e allo sviluppo psico-fisico dei piccoli fruitori. Solo in questo modo, infatti, sarà possibile trarre beneficio dalle novità apportate da questi strumenti sia alla vita quotidiana in generale, sia prettamente all’atto della lettura, individuale o partecipata che sia. Tra i vari classici della letteratura per l’infanzia e i cambiamenti subiti dagli stessi, in questo studio si sono approfondite le trasformazioni strutturali e di contenuto della celebre fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen, La sirenetta. Le innumerevoli rivisitazioni a cui la storia è andata incontro hanno talvolta stravolto non solo la trama del racconto e la successione degli avvenimenti, ma hanno anche modificato profondamente gli insegnamenti e i valori che la fiaba originale veicolava. In particolare, nello studio che si è affrontato si è voluto approfondito lo stretto legame tra l’autobiografia dell’autore danese e gli avvenimenti presenti nell’opera in questione, soprattutto in riferimento all’utilizzo di determinati terminati e particolari passaggi descrittivi. In seguito, si è visto nel dettaglio a quali modificazioni è andata incontro la celebre fiaba anderseniana, sia in riferimento alle nuove intenzioni affidate all’opera, sia nei confronti dei risvolti culturali che queste trasformazioni hanno portato con loro. In definitiva, si intende sottolineare come la rivisitazione all’opera di Andersen apportata da Disney ha definitivamente cambiato, all’interno del mondo occidentale, l’immagine della sirenetta e il significato affidato alle sue azioni e alle sue scelte all’interno del racconto.
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