Riassunto analitico
A partire dagli anni ’90 ha iniziato a diventare sempre più importante una branca dell’economia denominata “economia comportamentale”. Essa studia il comportamento dell'uomo prendendo in considerazione l'intera relazione che vi è anche con le altre discipline come, ad esempio, la psicologia. La teoria dei nudge è stata elaborata per la prima volta nel saggio intitolato “ Nudge: Improving Decisions about Health, Wealth, and Happiness” pubblicato nel 2008 da Cass Sunstein e Richard Thaler, rispettivamente un professore di diritto e un economista. Questa teoria fa parte delle scienze cognitive, esse al contrario della teoria economica classica, si basano sul presupposto che l’individuo non sia razionale e che il processo decisionale sia influenzato da una serie di distorsioni cognitive, euristiche e bias. Come affermato nei loro studi da Daniel Kahneman, psicologo israeliano premio Nobel per l’economia nel 2002 e Amos Tversky anch’esso psicologo israeliano. Il termine nudge viene tradotto con il termine “pungolo”, un pungolo è qualsiasi elemento che incide in misura significativa sul comportamento degli individui. L’utilizzo della “spinta gentile” viene sostenuta da coloro che fanno parte del movimento del paternalismo libertario. I sostenitori di questo movimento ritengono che le istituzioni sia pubbliche che private devono indirizzare le scelte degli individui verso quelle opzioni che portano ad un miglioramento del loro benessere senza però limitare la libertà di scelta. In contrapposizione a questa visione vi sono gli anti-paternalisti che sostengono, invece che non bisognerebbe utilizzare la coercizione per indurre un individuo adulto a compiere azioni contro la sua espressa volontà, anche se tali azioni sono generalmente considerate come un bene per l’individuo. Nel secondo capitolo di questo lavoro di tesi saranno riportati alcuni esempi di “spinte gentili” nei vari ambiti in cui sono state utilizzate. Come quelle utilizzate sia dalle pubbliche amministrazioni che da organizzazioni private per incentivare comportamenti socialmente sostenibili negli ambiti riguardanti la salute, il rispetto dell’ambiente, ecc. Infine, andremo ad analizzare qual è la relazione tra la teoria dei nudge, l’etica e il diritto. Molti sono restii ad ammettere un intervento della pubblica amministrazione con il fine di influenzare le scelte individuali, soprattutto a causa di uno scetticismo verso la competenza e benevolenza del governo: infatti, si ritiene frequentemente che i funzionari pubblici siano sempre più attenti ai propri interessi che al bene comune. Tuttavia, trattandosi di misure non coercitive il rischio di un contesto decisionale inadeguato o addirittura corrotto è contenuto.
|