Riassunto analitico
La tesi ha lo scopo di approfondire il mercato del calcio, partendo da un’analisi di quelli che erano i modelli di gestione e gli organigrammi della società calcistiche agli inizi di questo business, facendo emergere l’evoluzione che si è avuta negli anni, arrivando infine ad approfondire il tema del valore del settore giovanile e dell’importanza di una buona gestione dello stesso. Nel corso degli anni il calcio è cambiato in continuazione, e questo vale sia dal punto di vista del gioco, quindi di ciò che avviene sul rettangolo verde, sia dal punto di vista del mercato del calcio, quindi tutto ciò che succede fuori da quel rettangolo, e che riguarda meno i giocatori, più le società. Il calcio, così come lo conosciamo oggi, nasce nel XIX secolo, in Inghilterra. Da quel momento da semplice attività fisica e di svago diventa sport e mercato. Inizialmente le squadre di calcio venivano inquadrate come delle associazioni sportive, al cui interno potevamo rintracciare poche figure: i calciatori, il presidente e il vice presidente, il mister. Crescendo e sviluppandosi a livello internazionale, è cresciuto anche l’organigramma societario. L’interesse crescente ha fatto aumentare anche gli investimenti nelle squadre di calcio. Le squadre, da semplici associazioni sportive, sono diventate società di capitali ed hanno quindi dovuto cambiare nel tempo i loro modelli di business, nel tentativo di aumentare i profitti e ridurre i costi. Sin dalla sua nascita, il calcio è stato più volte oggetto di modifiche a livello giuridico-normativo. Decreti e sentenze lo hanno modificato pian piano nel tentativo di renderlo sempre più alla portata di tutti, meritocratico e adatto all’evoluzione dei tempi. Una delle sentenze che hanno messo un punto e tracciato un inizio nella storia del calcio è la sentenza Bosman del ’95, che ha permesso ai calciatori professionisti all’interno dell’UE, di trasferirsi, alla fine del proprio contratto con la società x, ad un’altra società y senza alcun costo per la nuova società, togliendo quindi molto potere contrattuale alla società x e restituendo un po' di potere e libertà ai calciatori. Tutto questo è stato possibile grazie all’attuazione dell’articolo 45 del TFUE, sulla libera circolazione dei lavoratori. Gli effetti della sentenza Bosman sul calcio internazionale e quindi sulla gestione di una società calcistica sono stati sin da subito molto impattanti. Le società dal ’95 in poi hanno dovuto rivedere i propri modelli di business. Alcune società hanno ad esempio deciso di investire molte più risorse finanziarie nel proprio settore giovanile. Il settore giovanile di una società calcistica ha un valore potenziale per la società e per la prima squadra molto importante. Nel settore giovanile si formano quelli che potranno diventare i futuri campioni della prima squadra. È molto importante quindi, per una società calcistica, saper sfruttare al meglio questo potenziale. Alcune società negli ultimi decenni hanno cambiato rotta, investendo più risorse nel settore giovanile, con l’obiettivo di ottenere risultati positivi anche a distanza di 5-10 anni. Questa è una delle maggiori differenze presenti tra una società che investe nel proprio settore giovanile ed una che investe quasi esclusivamente nella prima squadra. Investendo esclusivamente nella prima squadra, si punta all’ottenimento di risultati nel breve periodo, ad esempio la vittoria di una coppa o di un campionato. Investendo invece nel settore giovanile, si punta anche ad ottenere risultati nel medio-lungo periodo, con una maggiore probabilità di avere un bilancio in positivo. L’Atalanta è il migliore esempio italiano di società che è stata in grado di ottenere risultati investendo efficacemente nello scouting e quindi nel settore giovanile.
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