Tipo di tesi |
Tesi di laurea magistrale |
Autore |
VISANI, EMI
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URN |
etd-05222020-153627 |
Titolo |
UN CENTRO BEN FATTO
Elementi di qualità di un centro privato per Disturbi dello Spettro Autistico, il Centro Educativo Anacleto
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Titolo in inglese |
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Struttura |
Dipartimento di Educazione e Scienze Umane |
Corso di studi |
SCIENZE PEDAGOGICHE (D.M. 270/04) |
Commissione |
Nome Commissario |
Qualifica |
GARIBOLDI ANTONIO |
Primo relatore |
PUGNAGHI ANTONELLA |
Correlatore |
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Parole chiave |
- Collegialità
- Progetto Pedagogico
- Ri-Progettazione
- Riflessività
- Valutazione
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Data inizio appello |
2020-07-09 |
Disponibilità |
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Data di rilascio | 2060-07-09 |
Riassunto analitico
Il presente elaborato di tesi nasce dalla mia esperienza professionale nell’ambito dei disturbi dello spettro autistico, dalla nascita nel 2016 del Centro Educativo Anacleto, che insieme ad altre colleghe coordino sul territorio della provincia di Ravenna, e dalla necessità di sistematizzare uno strumento che ci possa permettere di monitorare con costanza la qualità del centro, intesa come coerenza tra dichiarato ed agito educativo. Anacleto si occupa di bambini e ragazzi con disturbi dello sviluppo e in particolare disturbi dello spettro autistico; la scelta di questa precisa area della disabilità impone ad un servizio come il nostro un costante equilibrio tra rigore teorico-metodologico, conformità rispetto alle indicazioni presenti nelle Linee Guida nazionali e internazionali in materia, e - proprio perché sceglie di “prendersi cura” di persone e di farlo educando - una strategica flessibilità che permetta un adattamento individualizzato e quindi funzionale della progettazione educativa. La redazione di uno strumento di valutazione – esito atteso del lavoro di tesi - ha avuto come obiettivo quello di inserire nella “cassetta degli attrezzi” dei coordinatori pedagogici e degli educatori la possibilità di monitorare la propria pratica professionale e attivare conseguenti spazi di riflessività, negoziazione e riprogettazione in ottica formativa e migliorativa. Dopo un excursus storico sulla definizione clinica del disturbo, una trattazione circa l’incidenza epidemiologica, le cause di insorgenza e i criteri diagnostici; segue un approfondimento circa le indicazioni presenti a livello nazionale e internazionale (linee guida) inerenti il trattamento, come agire nella pratica educativa-abilitativa per poter modificare la traiettoria prognostica. Segue una descrizione storica e attuale dello stato dell’arte dei servizi dedicati alla presa in carico e al trattamento dell’autismo a livello nazionale e regionale (Regione Emilia-Romagna); un approfondimento legislativo e una trattazione del PRI-A, il Programma Regionale Integrato per l’Assistenza delle persone con Disturbo dello Spettro Autistico e una riflessione riferita alla scuola, come luogo in cui cura e educazione devono coincidere. Vengono presentate alcune interviste con la volontà di conoscere maggiormente l’attuazione pratica delle indicazioni legislative e i cambiamenti migliorativi apportati ai servizi negli ultimi anni, tramite le parole del responsabile del Programma Autismo dell’Ausl Romagna e dei presidenti di Associazioni di genitori. Alla presentazione del Progetto Pedagogico del centro, nella sua identità pedagogica, struttura organizzativa, nei servizi offerti, nell’ equipe multi professionale e nelle modalità di progettazione e organizzazione educativa del servizio, segue un approfondimento circa la figura del Coordinatore Pedagogico, intesa come componente di qualità nel suo “prendersi cura” del servizio in un abbraccio progettuale che unisce presente e possibilità future; una figura di rete che crea contesti, legami, collaborazioni. Infine viene presentato integralmente lo strumento di valutazione negoziato ed elaborato congiuntamente dal Coordinatore Pedagogico e dal Supervisore-coordinatore generale del servizio, i motivi e le finalità del progetto di redazione dello strumento di valutazione e dichiarato cosa si intenda per valutazione; intesa come processo di ricerca-azione che, tramite l’utilizzo di uno strumento di valutazione coerente con l’identità pedagogica del servizio, può portare ad una riflessione critica circa le pratiche educative agite dai singoli educatori, avviando un processo di formazione e miglioramento, nella prospettiva di un rapporto circolare e ricorsivo tra progettazione, azione e valutazione. Vengono descritti i passaggi progettuali e operativi che hanno portato alla stesura dello strumento e alla definizione dei criteri e dei descrittori presenti.
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Abstract
Il presente elaborato di tesi nasce dalla mia esperienza professionale nell’ambito dei disturbi dello spettro autistico, dalla nascita nel 2016 del Centro Educativo Anacleto, che insieme ad altre colleghe coordino sul territorio della provincia di Ravenna, e dalla necessità di sistematizzare uno strumento che ci possa permettere di monitorare con costanza la qualità del centro, intesa come coerenza tra dichiarato ed agito educativo. Anacleto si occupa di bambini e ragazzi con disturbi dello sviluppo e in particolare disturbi dello spettro autistico; la scelta di questa precisa area della disabilità impone ad un servizio come il nostro un costante equilibrio tra rigore teorico-metodologico, conformità rispetto alle indicazioni presenti nelle Linee Guida nazionali e internazionali in materia, e - proprio perché sceglie di “prendersi cura” di persone e di farlo educando - una strategica flessibilità che permetta un adattamento individualizzato e quindi funzionale della progettazione educativa. La redazione di uno strumento di valutazione – esito atteso del lavoro di tesi - ha avuto come obiettivo quello di inserire nella “cassetta degli attrezzi” dei coordinatori pedagogici e degli educatori la possibilità di monitorare la propria pratica professionale e attivare conseguenti spazi di riflessività, negoziazione e riprogettazione in ottica formativa e migliorativa. Dopo un excursus storico sulla definizione clinica del disturbo, una trattazione circa l’incidenza epidemiologica, le cause di insorgenza e i criteri diagnostici; segue un approfondimento circa le indicazioni presenti a livello nazionale e internazionale (linee guida) inerenti il trattamento, come agire nella pratica educativa-abilitativa per poter modificare la traiettoria prognostica. Segue una descrizione storica e attuale dello stato dell’arte dei servizi dedicati alla presa in carico e al trattamento dell’autismo a livello nazionale e regionale (Regione Emilia-Romagna); un approfondimento legislativo e una trattazione del PRI-A, il Programma Regionale Integrato per l’Assistenza delle persone con Disturbo dello Spettro Autistico e una riflessione riferita alla scuola, come luogo in cui cura e educazione devono coincidere. Vengono presentate alcune interviste con la volontà di conoscere maggiormente l’attuazione pratica delle indicazioni legislative e i cambiamenti migliorativi apportati ai servizi negli ultimi anni, tramite le parole del responsabile del Programma Autismo dell’Ausl Romagna e dei presidenti di Associazioni di genitori. Alla presentazione del Progetto Pedagogico del centro, nella sua identità pedagogica, struttura organizzativa, nei servizi offerti, nell’ equipe multi professionale e nelle modalità di progettazione e organizzazione educativa del servizio, segue un approfondimento circa la figura del Coordinatore Pedagogico, intesa come componente di qualità nel suo “prendersi cura” del servizio in un abbraccio progettuale che unisce presente e possibilità future; una figura di rete che crea contesti, legami, collaborazioni. Infine viene presentato integralmente lo strumento di valutazione negoziato ed elaborato congiuntamente dal Coordinatore Pedagogico e dal Supervisore-coordinatore generale del servizio, i motivi e le finalità del progetto di redazione dello strumento di valutazione e dichiarato cosa si intenda per valutazione; intesa come processo di ricerca-azione che, tramite l’utilizzo di uno strumento di valutazione coerente con l’identità pedagogica del servizio, può portare ad una riflessione critica circa le pratiche educative agite dai singoli educatori, avviando un processo di formazione e miglioramento, nella prospettiva di un rapporto circolare e ricorsivo tra progettazione, azione e valutazione. Vengono descritti i passaggi progettuali e operativi che hanno portato alla stesura dello strumento e alla definizione dei criteri e dei descrittori presenti.
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