Riassunto analitico
E’ stato evidenziato che all’interno del cavo orale si possono trovare oltre 700 specie differenti di batteri, i quali includono sia microorganismi patogeni che non. Il loro equilibrio determina lo stato di salute o malattia dell’ospite [1].. La parodontite è una malattia infiammatoria multifattoriale su base genetica che colpisce le strutture di sostegno del dente e, se non curata o trattata nei tempi adeguati, può portare ad una progressiva distruzione delle stesse in maniera irreversibile. L’eziologia è principalmente batterica, infatti sono stati identificati dei microorganismi associati. Le modalità di trattamento si suddividono in chirurgica e non chirurgica, spesso accompagnato da debridement meccanico; a questo, a volte, viene affiancato l’utilizzo di antibiotici, i quali distruggono i microorganismi che hanno causato l’infezione ma inavvertitamente potrebbero portare alla riduzione anche dei microorganismi benefici. Per tale motivo, il loro continuo utilizzo ha portato a forme di resistenza e alla distruzione della microflora presente nell’ospite [2]. Si è cercato di modificare le strategie per affrontare le infezioni, quindi dal distruggere il batterio tramite l’utilizzo di antibiotici, si è passati al cercare di ricreare un ambiente favorevole attraverso l’uso di microorganismi, soprattutto batteri non patogeni, che hanno come obiettivo sia l’inibizione della crescita di patogeni sia la stimolazione del sistema immunitario dell’ospite. Questi vengono definiti Probiotici, ovvero microrganismi viventi, principalmente batteri, sicuri per il consumo umano e che, se assunti in quantità sufficienti, hanno effetti benefici sulla salute umana. Questa definizione è stata approvata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) e dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) [2]. Diversi studi hanno suggerito l’utilizzo di probiotici anche nel campo della salute orale; sono efficienti nella prevenzione e riduzione di alitosi, candidiasi, insorgenza di carie, gengiviti e parodontiti [1]. Affinchè un microorganismo batterico venga utilizzato come probiotico per la salute orale, questo deve aderire al tratto gastrointestinale colonizzando successivamente la cavità orale. I ceppi più comunemente utilizzati sono Lactobacillus e Bifidobacterium, che sono anche presenti normalmente nella microbiota totale [3]. E’ stata ampliata anche l’attenzione verso la promozione del consumo di “nutrienti curativi”. Questa percezione di “cibo o nutriente come medicinale” ha incoraggiato la ricerca verso nuove sostanze, classificati dagli integratori alimentari a “nutraceutici”, con l’obiettivo di migliorare la salute umana. Nonostante siano ancora in fase di studio ciò che abbiamo a disposizione ad oggi indica che è una valida aggiunta ai trattamenti convenzionali nella cura della malattia parodontale.
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