Riassunto analitico
I carcinomi delle alte vie urinarie non sono molto frequenti, infatti rappresentano circa il 10% di tutti i tumori delle vie urinarie, ma risultano difficili da diagnosticare precocemente su base citologica a causa delle atipie reattive che sono frequenti nell’urotelio delle alte vie. I carcinomi possono essere suddivisi in alto grado e basso grado di malignità. La diagnosi precoce di carcinoma delle alte vie urinarie è fondamentale per migliorare la prognosi del paziente e nella maggior parte dei casi è la citologia urinaria a suggerire ulteriori indagini anche di tipo istologico. Per effettuare una diagnosi accurata a partire da materiale citologico, molto spesso non è sufficiente l’utilizzo dei criteri diagnostici classici, basati sulla morfologia, tra cui rapporto nucleo/citoplasma, ipercromasia e membrane nucleari irregolari, per questo motivo è auspicabile l’introduzione di biomarcatori ricercabili con tecnica immunoenzimatica. Lo scopo della tesi è quello di validare due marcatori diagnostici per rendere possibile la distinzione tra neoplasie di alto e di basso grado tramite una doppia immunocolorazione per p53 e CK20 (citocheratina 20) sia su materiale citologico (citologia superselettiva delle alte vie urinarie) sia istologico. Infatti, la proteina p53 risulta accumulata a livello nucleare prevalentemente nei casi di neoplasie di alto grado. La CK20 mostra nell’urotelio nornale una espressione solo nelle cellule a ombrello superficiali mentre nel carcinoma a basso e alto grado mostra una positività diffusa in tutto lo spessore dell’urotelio. Lo studio prevede due fasi: una retrospettiva di messa a punto del metodo ed una prospettica di validazione dei marcatori. Per la fase retrospettiva è stata selezionata una coorte di 20 pazienti che aveva ricevuto diagnosi di carcinoma uroteliale delle alte vie urinarie entro Giugno 2020 e di cui era disponibile sia materiale citologico, sia materiale istologico per poter testare la validità dei due marcatori CK20 e p53 tramite l’utilizzo della tecnica immunoenzimatica. Per la fase di validazione prospettica si è proceduto ad arruolare 6 pazienti che si sono presentati consecutivamente da Luglio 2020 con tumori delle alte vie urinarie e di cui era disponibile un campione sia citologico sia istologico. La doppia immunocolorazione per p53 e CK20 è stata messa a punto con successo nella fase retrospettiva utilizzando un immunocoloratore automatizzato attraverso una doppia rivelazione in diaminobenzidina per p53 e in fucsina per CK20. Lo studio retrospettivo di comparazione cito-istologica ha permesso di diagnosticare tramite la doppia colorazione in citologia la presenza di neoplasie ad alto grado, come confermato dal confronto con l’istologia. Al contrario, per le neoplasie a basso grado il confronto con l’istologia non ha mostrato un potere diagnostico significativo della doppia colorazione. Le osservazioni sui pazienti arruolati nella fase prospettica dello studio hanno validato le osservazioni ottenute nella coorte retrospettiva sulle lesioni a basso e alto grado in citologia e istologia. La doppia immunocolorazione per p53/CK20 fornisce quindi un valido aiuto nella diagnosi cito-istologica di carcinoma ad alto grado delle alte vie urinarie.
|