Riassunto analitico
Nel 2016 il ricercatore Giulio Regeni dapprima scompare e poi viene ritrovato senza vita in Egitto. La vicenda, inizialmente circondata dal mistero, viene chiarita grazie al lavoro della Procura di Roma che, nonostante le difficoltà e l’ostruzionismo dei colleghi egiziani, riesce nel corso del tempo ad individuare i responsabili in alcuni membri delle forze di sicurezza egiziane e a stabilire che il giovane è morto a seguito di torture. Tuttavia, il processo interno nei confronti degli indagati è costellato da insormontabili difficoltà e, ad oggi, sembra di difficile soluzione. Sul piano internazionale, invece, al di fuori delle misure adottate dal Governo italiano nei primi mesi dall’accaduto – quali l’interruzione delle relazioni diplomatiche e il richiamo dell’ambasciatore - non si registrano ancora evoluzioni degne di attenzione. L’elaborato si propone di approfondire ed inquadrare la vicenda all’interno della normativa di Diritto Internazionale con lo scopo di prefigurare le possibili soluzioni poste a disposizione dello Stato italiano per ottenere giustizia. In particolare, vengono effettuate una ricostruzione dei fatti storici ed un’analisi della situazione politica nel cui contesto sono avvenuti gli episodi; vi è, inoltre, lo studio delle relazioni bilaterali intrattenute dai Paesi coinvolti – Italia ed Egitto – sia negli anni precedenti i fatti che il loro cambiamento a seguito di quanto successo, con un focus particolare sulle relazioni economiche. Nei successivi capitoli vi è una disamina della normativa internazionale che più si addice al caso: innanzitutto il corpus di matrice consuetudinaria riguardante la tutela degli stranieri ed il relativo istituto della c.d. “protezione diplomatica” - attraverso il quale lo Stato di cittadinanza può agire a tutela di un diritto o un interesse di un proprio cittadino leso da uno Stato estero; successivamente, invece, viene posta l’attenzione sulla normativa riguardante i diritti umani e le relative Convenzioni ratificate in ambito ONU tra le quali spicca la c.d. Convention Against Torture del 1984. Proprio all’interno di tale documento è contenuta la disciplina del reato di tortura che, dati i risultati delle indagini, risulta essere la fattispecie delittuosa di maggiore gravità subita dal ricercatore italiano. L’analisi viene eseguita sia sui singoli articoli delle diverse Convenzioni sia grazie allo studio dei più rilevanti casi giurisprudenziali intervenuti in materia. In conclusione, vengono individuate le possibili azioni che il Governo italiano può intraprendere affinché la situazione sia chiarita definitivamente e, ancora più importante, per ottenere giustizia ed imporre il rispetto della normativa internazionale all’Egitto.
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