Riassunto analitico
Il presente lavoro di tesi, dal titolo "Maria Montessori nel suo tempo. Il dibattito in alcune delle più importanti riviste psico-pedagogiche italiane" ha come obiettivo principale quello di dare forma a una descrizione piuttosto originale della figura di Maria Montessori. La prospettiva adottata trae tutta la sua autenticità a partire da un viaggio tra le principali riviste sorte nel XX secolo, volto a sottolineare i cambiamenti, soprattutto culturali, avvenuti nella società a seguito del processo di modernizzazione: da questo momento in poi la scienza si lega a doppio filo con discipline prima del tutto lontane da ogni sua possibile influenza, come la pedagogia, la psicologia, la psichiatria, e ancora la sociologia e l’antropologia. La trattazione si struttura sulla base di cinque capitoli. Il primo, intitolato "Maria Montessori", snocciola nel dettaglio la biografia, personale e professionale, della protagonista dell’intero elaborato, Maria Montessori. Molteplici sono gli interessi disciplinari della Montessori, tra cui spiccano la causa femminista e l’impegno per l’infanzia più fragile, nonché il tema dell’educazione alla pace. Il capitolo 2, "Maria Montessori tra scienza, psicologia e neuropsicologia", orienta il suo focus principalmente sull’ambito scientifico, sulle innumerevoli implicazioni nel campo psicologico-psichiatrico in merito al vasto campo dell’anormalità e della frenastenia. Se i primi paragrafi mirano a fornire un’infarinatura generale dell’atmosfera di fine 1800, i successivi hanno invece lo scopo ultimo d’inquadrare Maria Montessori in questo contesto specifico, richiamando in particolare i suoi contributi nei confronti di due gruppi in una condizione di maggiore debolezza: i fanciulli deficienti e le donne. La cura della frenastenia in Italia viene presa in carico dalla figura di Giulio Cesare Ferrari, creatore dell’Istituto medico-pedagogico di Bertalia e direttore della Rivista di psicologia applicata alla pedagogia e alla psicopatologia. Ѐ proprio da qui che il capitolo 3 prende le mosse, prima delineando l’avvento della psicologia scientifica in Italia e successivamente scendendo più nello specifico dei contributi di vari autori, che emergono sia nel Congresso internazionale di Psicologia (1905), sia nella specifica Rivista. Con il capitolo 4, "Maria Montessori e la Rivista Pedagogica", la trattazione assume una prospettiva maggiormente pedagogico-educativa. A un paragrafo introduttivo sul profilo del direttore della Rivista, Luigi Credaro, segue l’analisi di tutta una serie di articoli di critica e, al contrario, di lode e approvazione del metodo montessoriano, firmati da alcune delle figure di esperti e studiosi più autorevoli del tempo. Non mancano poi scritti della stessa Maria Montessori, nonché testimonianze anonime. La conclusione a questo intricato percorso si ha con il capitolo 5, "Le riviste Levana e La nuova scuola italiana per uno sguardo gentiliano-fiorentino". Come nel capitolo precedente, ad alcuni cenni biografici sul direttore di entrambi i periodici, Ernesto Codignola, nonché sulla sua corrente di pensiero e linea teorica di base, seguono numerosi interventi, atti in primo luogo a testimoniare la presenza del metodo montessoriano nell’ambito educativo-scolastico del tempo e in seconda battuta a creare dei termini di paragone con altri metodi contemporanei a quello montessoriano, sia italiani che stranieri.
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