Riassunto analitico
Il presente elaborato ha come obbiettivo principale quello di esaminare le tendenze evolutive nei processi di acquisto delle pubbliche amministrazioni: questa tematica risulta essere di particolare interesse e attualità in ambito comunitario, considerato che gli appalti pubblici per la fornitura di beni e servizi rappresentano circa il 19% del PIL dell'Unione Europea, ovvero €2.300 miliardi (come si evince dalla “Scheda tematica per il semestre europeo” in materia di appalti pubblici, redatta dalla Commissione Europea in data 22 novembre 2017). L’attenzione si focalizzerà sugli acquisti sotto soglia comunitaria della Pubblica Amministrazione in Italia: la matrice europea è comunque ricorrente, in quanto l’impianto normativo, che vede nel Codice dei contratti pubblici il testo fondamentale in materia di appalti, è stato oggetto di recepimento di molteplici direttive, a partire dagli anni ’90 del secolo scorso fino ad arrivare alle ultime direttive del 2014. Successivamente è affrontato il tema della gestione, dal punto di vista manageriale, dei contratti passivi della Pubblica Amministrazione, dei relativi strumenti di public procurement e si mostrano gli scenari conseguenti alle scelte intraprese dal legislatore, le quali conducono a tre fondamentali processi di sviluppo: razionalizzazione, semplificazione e digitalizzazione, quest'ultimo processo analizzato con riferimento agli strumenti telematici di negoziazione e, in particolare, al mercato elettronico gestito da Consip S.p.a. per conto del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Infine, è mostrato l'impatto che la pandemia ha avuto sul settore degli appalti pubblici e le prospettive future, anche sulla base di quanto delineato mediante l'adozione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
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