Riassunto analitico
L’attuale contesto storico si identifica in un profondo mutamento di quelli che sono i tradizionali paradigmi economici e sociali. I nuovi valori economico-produttivi hanno drasticamente influenzato le relazioni sociali e la nascita di nuove classi sociali e urbane, modificando in maniera sostanziale la struttura degli insediamenti urbani. In questo panorama, si rende necessario un approfondito studio del territorio attraverso un approccio basato sulle città creative e l'applicazione di strumenti come la pianificazione strategica e le politiche urbane inclusive. Questo è necessario e determinante per il raggiungimento di uno sviluppo economico, sociale, culturale e politico stabile nei territori degradati. Il concetto di creatività viene analizzato come un fenomeno che si interfaccia con differenti discipline, che vedono la nascita di una società sempre più basata su valori creativi e culturali, a sostegno dell’innovazione come principale fonte di capitale produttivo. Coerentemente, con questa visione sono presentati gli studi che esaminano il rapporto che intercorre tra creatività e sviluppo del territorio e come le città creative possano essere una soluzione a livello di attrattività di talenti e nuove opportunità di crescita urbana. La tesi presenta un caso studio sulla città di Bari, in cui si analizza il processo di trasformazione verso una città creativa, identificando gli attori, le azioni e le relazioni fondamentali coinvolte. Inoltre, viene approfondito il ruolo centrale dei fondi europei, focalizzando l'analisi sul "Programma Operativo Nazionale Metropolitano" (Pon Metro) e sul modo in cui è stato recepito e sviluppato a Bari. Coerentemente, vengono presentati quattro progetti sviluppati in due quartieri della città. I primi due progetti si concentrano sul quartiere Libertà, un'area industriale vicina al centro cittadino, dove vengono creati due luoghi di sviluppo e aggregazione. Il primo luogo, denominato Spazio13, offre uno spazio dedicato allo sviluppo di competenze e know-how per i giovani della città, fungendo da incubatore creativo e digitale. Il secondo luogo, chiamato Officina degli Esordi, si concentra sulla cultura e crea un punto d'incontro e confronto per i creativi. Al contrario, gli altri due progetti esaminano il ruolo delle periferie come aree di recupero e valorizzazione, in particolare la riqualificazione del quartiere San Paolo. Il primo progetto, denominato "G124" e ideato da Renzo Piano, ha l'obiettivo di creare una piazza centrale nel quartiere, fungendo da punto di riunione e generando un senso di appartenenza attraverso la creazione di uno spazio verde. Il secondo progetto si avvale dell'utilizzo della street art per trasformare il quartiere in un museo a cielo aperto, coinvolgendo i residenti nelle diverse fasi di progettazione e realizzazione.
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