Riassunto analitico
Il morbo di Parkinson (PD) è il secondo disturbo neurodegenerativo più diffuso al mondo, caratterizzato da una perdita selettiva di neuroni dopaminergici della Substantia Nigra pars compacta e dalla formazione di aggregati intracellulari di α-sinucleina, denominati corpi di Lewy. Attualmente le terapie farmacologiche impiegate nel PD sono principalmente sintomatiche e, non essendo ancora stati individuati farmaci in grado di arrestare il decorso della malattia, studi recenti hanno iniziato a valutare il potenziale terapeutico di estratti di origine vegetale, contenenti molecole con spiccata attività antiossidante, come i polifenoli. Nel mio studio, ho testato l’attività di un estratto arricchito in antocianine di Prunus cerasus (Amarena). Le amarene sono ricche di polifenoli, con un profilo molto specifico che unisce antociani, flavonoli e acido clorogenico. È stato suggerito che le amarene possano esercitare diversi effetti potenzialmente benefici sulla salute, proteggendo dallo stress ossidativo e riducendo l'infiammazione. Il potenziale neuroprotettivo di un estratto arricchito in antocianine (ARE) è stato valutato utilizzando la tossicità indotta da Rotenone (ROT), un modello in vitro di morbo di Parkinson. A tale scopo, sono state utilizzate due linee cellulari umane: le cellule microgliali HMC3 e di neuroblastoma SH–SY5Y; quindi, le HMC3 sono state trattate con la neurotossina Rotenone e successivamente, con diverse concentrazioni di ARE. Al fine, inoltre, di comprendere la possibile azione neuroprotettiva esercitata dalle cellule microgliali sulle cellule nervose, abbiamo aggiunto alle cellule SH–SY5Y i mezzi di coltura condizionati (CM) provenienti da HMC3 precedentemente trattate. La valutazione della vitalità delle cellule sottoposte ai vari trattamenti è stata effettuata mediante MTT test. Nelle cellule HMC3, a concentrazioni efficaci di ROT, la co-somministrazione di ARE è risultata in grado di riportare i livelli di vitalità a valori significativamente diversi dalla singola somministrazione di ROT. Il trattamento con alcuni mezzi di coltura condizionati delle cellule HMC3 migliora la vitalità delle cellule SH–SY5Y indicando, in tal modo un cross-talk tra microglia e neuroni nel nostro modello di PD. Il ROT è in grado di far produrre alle cellule HMC3 specie reattive dell’ossigeno (ROS). Abbiamo infine valutato l’effetto di concentrazioni crescenti di ARE sulla produzione di ROS da parte delle cellule HMC3 e anche delle cellule SH–SY5Y dopo il trattamento con i vari CM. L’estratto di amarena è stato testato anche su un modello in vivo di PD utilizzando Drosophila melanogaster (D.) somministrando il ROT, efficace come neurotossina anche in vivo. A livello comportamentale, per valutare l’attività locomotoria indotta (geotassi negativa), i maschi di D. sono stati esposti, per 7 giorni, a diverse concentrazioni di ROT, ARE o associazione tra i due e valutati a 3 e 7 giorni. Al termine degli esperimenti comportamentali sono state separate le teste degli esemplari di D. al fine di valutarne variazioni nei livelli di ROS indotti nei test. Negli esperimenti di geotassi negativa, D. trattate con ARE hanno un tasso di “climbing” significativamente migliorato in modo concentrazione-dipendente, rispetto a quelle trattate con ROT. Allo stesso modo, quando le D. sono state trattate contemporaneamente con ROT e ARE, la velocità di “climbing” è significativamente migliorata rispetto a quella delle D. esposte al solo ROT. Esperimenti preliminari sulla variazione dei livelli di ROS nelle teste di D. sembrano indicare un andamento parallelo a quello ottenuto nei test comportamentali. I nostri risultati consentiranno la valorizzazione della amarena, per il suo alto contenuto di composti bioattivi e la definizione di un uso nutraceutico dei suoi derivati nella prevenzione della neurodegenerazione.
|