Riassunto analitico
I processi industriali che utilizzano piante aromatiche generano vari tipi di residui, come biomassa ed idrolati della distillazione di piante aromatiche e parti non utilizzate di vegetali. Questi residui di produzione non possono esser considerati veri e propri rifiuti, in quanto possono esser riciclati e lavorati al fine di isolarne sostanze fitochimiche che possono esser riutilizzate in ambito farmaceutico, cosmetico e nell’industria alimentare. Tenendo conto che la maggior parte di queste piante è utilizzata per la produzione di oli essenziali, va considerato che raramente la loro lavorazione porta alla formazione di biomassa solida, ma piuttosto che tecniche di lavorazione come la distillazione portano alla formazione di idrolati che rimangono inutilizzati e che di conseguenza, se reciclati, potrebbero rappresentare un ottimo vantaggio sia dal punti di vista economico, ma anche in termini di sostenibilità ambientale e sociale. Lo scopo di questa tesi è stato approfondire argomentazioni che riguardano la valorizzazione dei sottoprodotti della lavorazione delle piante medicinali ed in particolare i residui che derivano dal processo della distillazione. Oltre ad un primo capitolo il cui compito è analizzare principali composti chimici che derivano dagli oli essenziali, le principali tecniche estrattive ed i concetti di idrolato e biomassa, nei capitoli della parte speciale l’attenzione è stata rivolta alla valorizzazione dei composti chimici che sono stati isolati dai sottoprodotti della distillazione dell'olio essenziale di più piante aromatiche. Oltre alla caratterizzazione chimica, sono riportati studi che ne dimostrano le caratterizzazioni funzionali: diversi composti derivati dalle piante in esame han dimostrato aver buona attività antiossidante ed in alcuni casi anche antimicrobica, confermando i vantaggi che il loro riciclo rappresenta.
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