Riassunto analitico
La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è una patologia rara che colpisce i motoneuroni. Il danno causa mancanza di coordinamento motorio, difficoltà nella formulazione delle parole e dei suoni, problemi nella deglutizione e nella respirazione. Le cause della patologia sono ignote, si ipotizza che possa svilupparsi a causa di mutazioni nei geni SOD-1 e proteine TDP-43. Secondo i dati forniti dagli organi sanitari europei e statunitensi si stima che la SLA colpisca tra i 2- 3 individui ogni 100.000. Ad oggi non esiste una cura efficace della patologia, per questo motivo le terapie adottate hanno l’obiettivo di rallentarne il decorso permettendo ai pazienti di prolungare l’aspettativa di vita e migliorarla, rallentando i danni a livello motorio e riducendo il rischio di complicazioni. I medicinali principali disponibili in commercio sono due: Riluzolo e Edaravone. Oltre a questi medicinali sono in studio nuove cure che possano migliorare la vita dei pazienti; recenti trials clinici dimostrano come alcuni principi attivi estratti dalle piante possano rivelarsi efficaci nel trattare la patologia, in virtù dei loro effetti agenti sui meccanismi ossidativi e sull’azione a livello muscolare. In particolare il mio lavoro di tesi si focalizza sulle seguenti piante: Withania somnifera L., Curcuma longa L., Mucuna pruriens (L.) DC, Panax ginseng C. A. Meyer, Cannabis sativa L. Per quanto gli esiti dei trials riportati in tesi siano ancora lontani dal poter fornire concreti trattamenti dell’eziologia della malattia, l’uso di droghe vegetali nella terapia potrebbe risultare una buona base di partenza per lo sviluppo di medicinali o trattamenti che possano, se non fornire una cura, rappresentare un sostegno per il malato e un compendio al ciclo di somministrazioni dei medicinali usati per rallentarne il decorso. Questo in virtù anche delle proprietà stesse espresse dei principi attivi contenuti nelle piante che, limitandosi a parte di quelli trattati nel mio elaborato, risultano avere delle caratteristiche tali da esprimere un “rapporto beneficio : effetti indesiderati” (riferito alle dosi terapeutiche somministrate) favorevole per il malato di SLA.
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